La paura è come un assassino: torna sul luogo del delitto. Così ieri in Lunigiana e in Versilia si è vissuta una replica del terremoto del 21 giugno scorso. A pochi giorni di distanza la terra trema e la gente vive con terrore le tanto agognate vacanze. Una scossa di magnitudo 4.4 sulla scala Richter, con una profondità di 9.8, è stata avvertita intorno alle 16,40 nella provincia di Massa Carrara. L'epicentro, secondo quanto dice l'Ingv, è stato tra le province di Massa e Lucca. «Stavo facendo la doccia, ho sentito dei boati e ha tremato tutto. È stata una scossa molto forte». Così il sindaco di Casola in Lunigiana (Massa Carrara), Riccardo Ballerini. Paura anche a Fivizzano, l'altro centro della Lunigiana colpito dal sisma del 21 giugno scorso. Il sindaco Paolo Grassi spiega che la scossa rischia di vanificare il lavoro fatto fino a oggi. Soprattutto quello dei tecnici che hanno fatto le verifiche sulla stabilità degli edifici.
Si volta pagina, ma le parole scritte non bastano a spiegare lo stato d'animo della gente. Nessun ferito, pare, ma la paura è anch'essa una ferita. Lo sanno bene i bagnanti sorpresi dal sisma in spiaggia. Come a Forte dei Marmi (Lucca). Anche se il sindaco Umberto Buratti tende a calmare gli animi. «Ci siamo spaventati soprattutto quando la gente ha iniziato a urlare e fuggire», dice un testimone che era sulla spiaggia di Marina di Carrara al momento della scossa. «Ho preso mio figlio e con mia moglie siamo scappati verso la strada».
«La scossa - commenta il sindaco di Minucciano, Domenico Davini - ci ha riportati all'amara realtà della natura: non si può prevedere niente. Quando è arrivata la scossa stavamo verificando quanti edifici sono ancora da ispezionare. Poi la terra ha tremato e tutto è passato in secondo piano». La popolazione è impaurita. E non fanno eccezione i tecnici impegnati come sempre nel loro lavoro. La sicurezza prima di tutto. La sicurezza delle persone prima di quella delle cose. «Quando speravamo nel rientro alla normalità in tempi brevi tra Lunigiana e Garfagnana, la scossa di 4.4 magnitudo, dopo dieci giorni di sciame sismico, ha riportato panico e tensioni. Siamo al fianco dei sindaci e delle popolazioni e la protezione civile con le strutture di volontariato hanno garantito immediatamente la riapertura di diversi centri di accoglienza nei Comuni e nelle frazioni per ospitare chi non vuole tornare a dormire in casa con verifiche tecniche sulla stabilità degli edifici e per alcune frane». Lo ha detto il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis dopo la nuova scossa.
«Seguiamo l'evoluzione garantendo che tutto ciò che occorre sarà fatto fino al termine dell'emergenza, con una spesa d'urgenza garantita dalla dichiarazione da parte del Consiglio dei Ministri dello Stato di emergenza nazionale. Viviamo purtroppo - ha ricordato D'Angelis - su terre tra le più sismiche del mondo, dove con i terremoti da sempre si convive».
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