di Antonio Lodetti
A volte i temi (alti) della spiritualità e della religione si insinuano negli ingranaggi televisivi per scompaginare le regole dellaudience. Chi lha detto che il pubblico italiano voglia solo intrattenimento, gossip o peggio trash? La sera del Venerdì Santo, a sorpresa, il rito della Via Crucis su Raiuno ha battuto Area Paradiso su Canale 5, il film leggero diretto da Diego Abatantuono con Ale&Franz e Ricky Memphis. Voglia di raccoglimento anziché di risate. Lo dimostrano i 4 milioni e 100mila telespettatori (con il 16,9 per cento di share) che hanno seguito la cronaca dellultimo tratto del cammino di Gesù contro i 3 milioni 500mila teleutenti (con il 16,1 di share) che si sono buttati sul debutto alla regia di Abatantuono.
Non accadeva dal 2007 che la Via Crucis vincesse la prima serata televisiva. Lanno scorso era stata sconfitta nettamente dalle avventure di Squadra antimafia 3; due anni fa dalle sfide trash di Ciao Darwin e nei due anni precedenti dalla corazzata I Cesaroni. In questo momento di crisi profonda gli italiani sembrano dare un segnale forte alle reti pubbliche. Ok ai programmi scacciapensieri, ma prima di tutto, quando loccasione è solenne, torniamo alla preghiera, alla religione, alla rappresentazione del dolore. Anche perché persino un reality popolare come Lisola dei famosi si è attestato - tranne che nella serata finale - su una media del 15,49 di share con 3 milioni 577mila spettatori. Quindi occhi puntati su Benedetto XVI e sul dramma sacro piuttosto che sulle battute di Ale&Franz. Così i testi di meditazione delle 14 «Stazioni» hanno portato ad un improvviso recupero di spiritualità collettiva.
Chi lha detto che in tv non si possa pregare, o perlomeno meditare seriamente? Sembra questo il messaggio uscito dal Venerdì Santo televisivo; un messaggio ancora più forte perché accompagnato dal successo della fiction Maria di Nazareth, che tra domenica e lunedì scorso ha sfiorato il 30 per cento di share, con 8 milioni 369mila spettatori, sconfiggendo (cosa impensabile fino a poco tempo fa) persino la finale del Grande Fratello.
Il direttore di Rai Fiction Fabrizio Del Noce ha definito questo risultato «eccezionale», visto landamento delle fiction in questi tempi di magra, e ha ribadito che sarà opportuno fare valutazioni «sulle tematiche e i contenuti delle fiction». Se lo dicono anche gli alti papaveri della tv, vuol dire che non è un fenomeno passeggero. Speriamo sappiano farne buon uso e trarne le giuste riflessioni.
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