Sgarbi settimanali Quel vocabolo sconosciuto nel dizionario del Guardasigilli

I l reato di concussione si configura nel risultato, nell'ammissione della colpa o nella intenzione? Le due telefonate del ministro Cancellieri ai magistrati del Dap sono state fatte per un obiettivo, «sensibilizzando» due, gerarchicamente, sottoposti. I due minimizzano ed escludono di essere stati influenzati perché tanto erano già orientati a concedere gli arresti domiciliari. Peccato che, qualche giorno prima la stessa richiesta, senza raccomandazione del ministro, fosse stata respinta. Questo dato è cronologicamente evidente, e indica un «prima» e un «dopo». Ma, garante Caselli, la differenza appare inconsistente, e i due magistrati, autonomi e impermeabili, hanno detto di aver rassicurato il ministro e che sapevano già tutto. Ci fidiamo dunque del concusso? Bene. E perché allora non ci fidiamo del concusso (uno, non due) del caso Ruby? Il poliziotto di turno, Ostuni, ha detto di aver subito pressioni indebite? E la sua collega Iafrate, che fece tornare a casa Ruby, affidandola alla Minetti, non ha forse detto di avere agito per libero convincimento? Che cosa dunque determina il concusso? O il concusso eventuale? O il concusso senza concussore per ispirazione divina o per inquinamento ambientale? C'è una concussione, nell'aria, per contagio?
Io la trovo, nelle intenzioni, evidente nelle telefonate della Cancellieri (due); non la vedo nella telefonata (una), alla persona che non fece nulla, di Berlusconi. E influenzare, raccomandare, suggestionare, persuadere, determinare suggestione, senza nulla offrire (come è stato largamente dimostrato), cioè essere autorevole, equivale a concutere? E dunque è stato concusso Enrico Letta quando, irritualmente, il presidente della Repubblica Napolitano gli ha chiesto di scegliere fra centinaia di giuristi più autorevoli la Cancellieri ministro della Giustizia? Si chiama suggerimento, raccomandazione, richiesta autorevole o concussione? Per ciò che riguarda la Cancellieri, questa parola, non è nel vocabolario.
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Qual è il giornale più intrinsecamente ostile a Berlusconi? Il Fatto. E dove scrive Gian Carlo Caselli? Su Il Fatto. Come tutti i lettori di quel giornale vedono. E in prima pagina. A chi dunque sono rivolte le parole del presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Rodolfo Sabelli, pubblico ministero come Caselli? «Casi di inopportuna esposizione mediatica hanno provocato divisione e sconcerto nella magistratura e nella opinione pubblica, con conseguente pericolo di appannamento dell'immagine d'imparzialità e del decoro della giurisdizione».
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Quando Pietro Grasso fu accusato da Travaglio, a Servizio Pubblico, pretese, come alcuni ricorderanno, l'immediato risarcimento della sua onorabilità, chiedendo una intervista, senza contraddittorio, a Piazza Pulita.

Per questo, davanti a un innocente, considerato un criminale e tenuto in carcere per un anno, come Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, appare inquietante l'affermazione di Pierluigi Battista, ripetuta in televisione: «L'attuale presidente del Senato Pietro Grasso non si scuserà per avere proclamato alla stampa, da magistrato, che le accuse contro Scaglia, avevano messo in luce una “strage della legalità”». Così è stato. Grasso non si è scusato.
press@vittoriosgarbi.it


di Vittorio Sgarbi

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