In Italia gli ipertesi sono almeno 15 milioni, con una ricaduta in termini di mortalità di circa 240mila decessi, pari al 40 per cento di tutte le cause di morte. Eppure, secondo un sondaggio Doxa Pharma, commissionato dalla Siia (Società italiana ipertensione arteriosa), il 33 per cento degli italiani non sa concretamente cosa sia l'ipertensione arteriosa, il 67 per cento non ha mai ricevuto informazioni sull'ipertensione arteriosa e l'82 per cento non ha mai cercato o chiesto personalmente informazioni sul tema. E, infatti, dei 15 milioni di ipertesi soltanto il 50 per cento ne è consapevole, mentre il resto non sa di avere la pressione alta e non conosce i rischi a cui va incontro, come quello di essere colpito da ictus cerebrale, infarto di cuore, insufficienza renale ed altre malattie. «L'ipertensione - ha spiegato il professor Antonio Salvetti, direttore del Centro di riferimento regionale per la cura e la diagnosi dell'ipertensione arteriosa dellOspedale Santa Chiara di Pisa - a meno che non sia in forma particolarmente grave, non presenta sintomi e, quindi, risulta importante l'attività di prevenzione e di monitoraggio. I primi a doversi preoccupare - ha continuato il professor Salvetti - sono i soggetti ad alto rischio e cioè coloro che hanno familiari diretti (genitori e/o fratelli) ipertesi, le persone sovrappeso o coloro che presentano i cosiddetti valori alti-normali, oltre alle donne che hanno già registrato fenomeni di ipertensione in gravidanza o a causa di pillole contraccettive». Se, da un lato, il sondaggio commissionato dalla Siia dimostra che il 15 per cento degli italiani non ha mai misurato la pressione arteriosa in vita sua, il 50 per cento non conosce esattamente quali siano i valori normali della pressione e il 34 per cento li ignora completamente; dallaltro il professor Salvetti consiglia ai soggetti ad alto rischio di misurarla almeno una volta ogni sei mesi e a tutti gli altri almeno una volta all'anno.
Lo specialista ha, infatti, spiegato: «Bisogna misurare la pressione arteriosa, che deve essere contenuta tra 130/139 di massima e 85/89 di minima, seduti da almeno cinque minuti, con le spalle e i piedi appoggiati e almeno due volte, a distanza di due minuti l'una dall'altra. E se la differenza tra i due valori è maggiore di cinque, allora bisogna ripetere la misurazione dopo cinque minuti».
Anche i misuratori elettronici casalinghi vanno bene per monitorare la pressione arteriosa, purché siano quelli da braccio e non da dito o da polso e soprattutto deve esserci corrispondenza di risultati con quelli a mercurio, pur con una tolleranza di scarto pari a cinque.
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