Kamikaze all’università: strage di studenti a Bagdad

da Bagdad

Una mattanza, almeno 40 morti e 35 feriti: questo il pesante bilancio di un attentato suicida compiuto ieri a Bagdad; che però non è il solo, perché nonostante ormai da oltre dieci giorni nella capitale irachena sia in corso una ennesima «massiccia offensiva antiterrorismo», gli insorti, come sempre, hanno colpito in varie zone della città e le vittime si contano a decine.
Teatro della più grave carneficina è stata la facoltà di Economia e Amministrazione dell’università al Mustansiriya, dove un kamikaze si è mischiato a studenti e professori e si è fatto saltare in aria. I soccorritori hanno poi contato una quarantina di cadaveri, mentre nei vicini ospedali sono state ricoverate o medicate almeno altre 35 persone. «In un lago di sangue, c’erano corpi e parti di corpi ovunque, mischiati a detriti, a libri, carte, indumenti stracciati», ha raccontato tra le lacrime un docente, che per pudore, o forse per motivi di sicurezza, ha chiesto di mantenere l’anonimato.


Lo stesso ateneo, uno dei più antichi del mondo, considerato una sorta di feudo sciita, è stato piu volte obiettivo di attacchi terroristici, il più grave dei quali risale ad appena poco più di un mese fa, il 16 gennaio, quando due autobomba fatte esplodere in rapida successione davanti ai suoi cancelli di ingresso avevano causato la morte di almeno 70 persone e il ferimento di altre cebtitrebta, quasi tutti studenti e professori.

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