Kun-Woo Paik mette le mani su Ravel Tutta l’opera per pianoforte in una sera

Quello di domani sera, alla Gog (teatro Carlo Felice), sarà un concerto particolare. Se non altro per la lunghezza, straordinaria, della serata: inizio ore 20 - e non 21, come al solito - e due intervalli, per l’esecuzione dell’opera integrale di Ravel per pianoforte, dal giovanile Menuet Antique al meraviglioso Tombeau de Couperin. Poi naturalmente per l’interprete, il pianista coreano Kun-Woo Paik, personalità eclettica e artista indiscusso, che con squisita sensibilità esecutiva e salda padronanza tecnica della tastiera affronta nella sua carriera un repertorio vastissimo, da Bach a Stockhausen, da Busoni a Skrjabin, da Liszt a Messiaen. «Si ascolta raramente suonare il pianoforte con tanto amore ed un rispetto tanto evidente per le sue possibilità timbriche», ha scritto di lui il New York Times dopo un suo recital nella città americana. Con il programma di domani sera ha avuto il suo debutto assoluto - se non si tiene conto del suo primo concerto, tenuto all’età di dieci anni! - alla Carnegie Hall e al Lincoln Center e da allora ha conquistato fama internazionale per la sua profonda ispirazione e l’infallibilità esecutiva, con tournée in tutto il mondo e tanto di titolo di «Chevalier de l’ordire des arts e des lettres», conferitogli nel 2000 dal governo francese.
Il concerto di lunedì sera è affascinante. Le pagine per pianoforte occupano un posto d’eccezione nella produzione di Ravel (1875-1937), compositore geniale e uomo dall’intelligenza finissima, definito da Stravinskij «orologiaio svizzero» per la perfezione profusa nelle sue partiture e per la sua profonda conoscenza della tecnica pianistica: nella musica del Novecento, rappresenta l’ultimo tentativo di recupero della tradizione classica francese, tra le spinte verso il «nuovo» e l’assoluta fedeltà al sistema tonale, e quindi alla tradizione. Il risultato, incontestabile, sono assoluti capolavori. Ma veniamo alla scaletta della serata: apre la prima parte del concerto il «Menuet Antique», poi il «Menuet sur le nom de Haydn», il «Jeux d'eau», infine «Le Tombeau de Couperin» (Prélude, Fugue, Forlane, Rigaudon, Menuet, Toccata).
Nella seconda parte, i «Valses nobel et sentimentales», «A la manière de...Borodin», «A la manière de...Emmanuel Chabrier», «Gaspard de la nuit» (Ondine, Le Gibet, Scarbo).

Chiudono la straordinaria «Pavane pour une infante défunte», la «Sonatine», «Miroirs» (Noctuelles, Oiseaux tristes, Une barque sur l’océan, Alborada del gracioso, La Vallée des cloches). Prossimo concerto, lunedì 11 aprile (ore 21) con l’Orchestra da camera «Archi» e Markus Daunert, primo violino e concertatore; in programma, musiche di Verdi e Dvorak.

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