Prodi ha annunciato che tra i primi provvedimenti del suo governo ci sarà una legge (cioè soldi e privilegi) per «Roma capitale», facendoci subito capire dove batte il cuore del centrosinistra. Il nuovo sindaco di Milano, Letizia Moratti ha messo fra i suoi impegni elettorali la nascita della città metropolitana e una legge speciale per Milano. Le attuali dimensioni amministrative - lo abbiamo già detto - non sono adeguate a risolvere i più importanti problemi della città, dalla mobilità all'inquinamento, e non rispondono al peso, alla pressione che ogni giorno deve sopportare. Basti dire che la Milano di giorno, quella reale, ha una popolazione doppia della Milano di notte, quella anagrafica. La riforma del titolo V della Costituzione, voluta dal precedente governo di centrosinistra prevede la città metropolitana. Non se n'è ancora fatto niente. Inoltre i problemi di Milano nascono dal suo ruolo di «altra capitale». Che perciò merita, insieme all'adeguamento dei confini amministrativi, una legge per Milano, al pari di quella per Roma capitale.
Con quella dichiarazione Prodi ha offerto un'occasione straordinaria a Letizia, che deve coglierla al volo: faccia della richiesta di istituzione della città metropolitana, collegata ad una legge per Milano, il suo primo gesto pubblico da sindaco di una città spesso trascurata dal potere centrale («...tanto voi siete bravi e ce la fate da soli»). Anche stavolta Milano ha confermato di amare poco il centrosinistra, ma forse la causa principale di questa freddezza sta nella sua reciprocità, nella quotidiana constatazione che il centrosinistra non ama affatto questa città, indirizzando altrove le sue cure e le sue attenzioni.
Spesso, in campagna elettorale, la signora Moratti ha detto di volere «una Milano ancora più grande». Si riferiva, evidentemente, al prestigio internazionale, allo slancio culturale e creativo, al peso economico e politico.
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