L’anno è partito al rallentatore, tutta colpa della recessione

In Europa, per i veicoli commerciali, il 2012 è partito al rallentatore, con un dato negativo (-6,2%) per quanto riguarda i veicoli fino a 3,5 tonnellate, e una leggera crescita di quelli oltre le 3,5 t, +4,7% per un comparto che ha chiuso il 2011 con una crescita del 28,9%. I dati di gennaio, secondo l'analisi mensile del Centro Studi Subalpino, di Emilio di Camillo, sono sintomatici di quello che probabilmente sarà l'andamento della domanda nel 2012, anno nel quale il Pil dell'area della Ue a 27 è previsto sostanzialmente stazionario nel suo complesso ma negativo per l'area dell'euro (-0,3%). Da segnalare è il primo dato negativo del mercato tedesco dopo molti mesi, l'ottima performance di quello inglese e la tenuta della Francia. In Italia sono in profonda crisi i commerciali fino a 3,5 t (avevano chiuso il 2011 con una flessione del 6,1%) le cui consegne sono diminuite, in gennaio, del 32,8%, una flessione che è continuata anche in febbraio, con immatricolazioni in calo del 30,1%.
Secondo il Centro Subalpino, questi sono dati che indicano una recessione in atto. E le prospettive per i prossimi mesi, per il Centro Studi Promotor Gl events, restano critiche, dal momento che le misure adottate sinora dall'Italia hanno mirato soprattutto a rispondere alle tensioni sui mercati finanziari e mancano per adesso interventi che possano rifare fiducia agli operatori dell'economia reale nel breve termine.

Rimane positivo l'andamento del mercato continentale dei grandi truck oltre le 16 t, che in gennaio hanno fatto segnare una crescita del 3,6%: ottima la performance della Gran Bretagna (+35,8%), in forte flessione il mercato italiano dove le vendite di veicoli industriali pesanti sono diminuite del 13,5%.PEv

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