Era l'8 giugno del 1906, quando Carlo Arnaldi farmacista, naturalista e convinto igenista, fondava a Uscio la Colonia Arnaldi. Diventava così realtà, un'idea che aveva accarezzato a lungo: curare con prodotti fisioterapici le malattie del ricambio e quelle causate dall'intossicazione dell'organismo. Perché i principi fondamentali della cura Arnaldi erano - allora, come adesso - rivolti a stimolare le funzioni degli organi nel momento in cui tendono a perdere integrità. Insomma già 102 due anni fa qualcuno parlava di vita sedentaria e sregolata e anche di obesità. Obesità che poteva essere combattuta solo attraverso una ferrea disciplina alimentare.
E per ricordare adeguatamente la figura del noto farmacista e i suoi principi di vita, nonché il suo rigore morale, è stata promossa la prima edizione del premio «Arnaldi d'Oro». Del resto il suo motto: «O impari o vattene», è ancora visibile sulla grande targa di ardesia all'entrata della prima beaty farm di Europa.
«Il premio verrà attribuito a personalità del mondo scientifico, medico, politico e dello spettacolo, che si sono liberamente ispirate a criteri di rigidità morale e fisica - spiega Giuliano Mossini, patron della centenaria beaty-farm -. L'idea è quella di rinsaldare la tradizione della Colonia con il verbo dell'educazione. Una giusto riconoscimento dell'unicità di questa struttura e della lungimiranza dell'operato del dottor Arnaldi».
La scelta del primo «Arnaldi d'Oro è ricaduta sul professore Giorgio Calabrese - docente di alimentazione e nutrizionista umana; membro dell'Authority Europa Sicurezza Alimentare; vice presidente Scientifico del consiglio istituto nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e dietologo della squadra della Juventus - che verrà premiato domenica 8 giugno, alle 17 nel centro benessere di Uscio».
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