Lontani gli archetipi shakespeariani, cristallizzati nella tradizione ballettistica di Prokofiev, in «Giulietta e Romeo» nella versione di Fabrizio Monteverde, in una coreografia creata nel 1989 per il Balletto di Toscana e che giovedì sera all'Arena del Mare vede protagonista Kledi Kadiu nel ruolo di Romeo.
Il danzatore albanese nato a Tirana nel 1974 e noto in Italia per le sue partecipazioni dal 1996 a Canale 5 prima al «Quizzone», poi a «Buona domenica» e a «C'è posta per te», per arrivare infine come primo ballerino ad «Amici», nel balletto di Monteverde, veste il personaggio di un giovane timido, introverso, solitario, totalmente aperto al desiderio e alla curiosità,vittima consapevole della volitiva irruenza della sua leggendaria compagna.
Lo spettacolo, prodotto dal Balletto di Roma, con la direzione artistica di Cristina Bozzolini e Walter Zappolini, si svolge nell'Italia del secondo dopoguerra, un'Italia disperatamente assetata di passioni ritempranti dagli orrori del passato. Il muro decrepito della scenografia, accumulo di macerie, è uno sfondo che segna come il conflitto bellico abbia cercato di annientare le energie e le emozioni, questo però non è riuscito a togliere la voglia di rinascere a passioni assolute da assaporare fino all'ultimo respiro. Giulietta, infatti, è il simbolo di un irresistibile desiderio di fuggire alle regole imposte da una famiglia opprimente ed ossessiva che manifesta la voglia di autonomia e di riscatto con un amore «impossibile». Romeo si lascia catturare e compiacente cede ad un ruolo che lo porta alla perdizione. Abile il coreografo che non si rifà alle versioni storiche di Cranko, Mac Millan e Nureyev, ma mette a fuoco con una ispirazione «rabbiosa» nei sentimenti gli aspetti più consoni all'umore dei caratteri dei personaggi, in cui si riscontrano riferimenti al cinema neorealista di Rossellini.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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