L’INTERVISTA RITANNA ARMENI

Ritanna Armeni, lei si definirebbe femminista, ex femminista, storica femminista?
«Direi femminista punto e basta. Guardi che non è una parolaccia».
Nessuna voleva offenderla. Una professionista affermata come Annamaria Bernardini de Pace dice che il femminismo è battuto e che l’ora delle rivendicazioni è finita.
«La de Pace è una donna affermata che io apprezzo moltissimo per le sue battaglie. Ma anch’io sono una donna affermata e le dico che l’era delle rivendicazioni è appena cominciata».
La de Pace dice: basta piangersi addosso.
«Così fa come quelle donne che si sentivano emancipate mettendo i tacchi a spillo e le scollature. Le femministe non si sono mai piante addosso. Hanno preteso e ottenuto».
E infatti anche lei sarà soddisfatta dell’ascesa delle donne. L’Economist ha titolato: «We did it», «Ce l’abbiamo fatta».
«Certo, il sorpasso numerico nel mondo del lavoro è un traguardo di alto valore simbolico. Ma siccome noi donne siamo intelligenti e non ci piangiamo addosso sappiamo che è avvenuto perché gli uomini occupano i settori produttivi più colpiti dalla crisi, mentre le donne occupano settori di cura e assistenza, che sono meno comprimibili».
È una nuova rivoluzione sociale?
«Non dimentichiamo - perché siamo intelligenti e non ci piangiamo addosso - che i salari delle donne rimangono del 20% inferiori e che le donne non occupano posti di potere».
Due studiose americane, autrici del volume «Women don’t ask» («Le donne non chiedono») sostengono che la colpa è delle donne che hanno timore di farsi avanti.
«In questo c’è un pezzo di verità. Ma c’è anche tanta disabitudine a stare sul mercato, che richiede codici di comportamento a cui noi non siamo abituate. A volte non si ha solo paura di chiedere, ma non si ha abbastanza tempo per chiedere».
La solita questione: conciliare famiglia e lavoro.
«Il fatto è che oltre al lavoro, dell’identià delle donne fanno parte un mucchio di altre cose. La cura degli altri grava ancora al 95% su di noi.

Poi c’è la maternità, che spesso diventa la cosa fondante della vita di una donna».
Quali sono le nuove battaglie del femminismo?
«È arrivato il momento dei traguardi concreti. La donna compete con gli uomini, non si piange addosso, ma dove lo mette il bambino quando ha la febbre?».

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