L’occupazione come priorità

di Alessandro Sallusti

La crisi in cui si è avvitata l’economia mondiale ha ulteriormente complicato la situazione del mercato del lavoro, soprattutto per i più giovani. Imprese e ragazzi faticano a dialogare con profitto, a incrociare aspirazioni e obiettivi. Il governo - con in prima linea i ministri Sacconi, Gelmini e Meloni - ha affrontato il problema della disoccupazione con interventi strutturali, come la riforma dell’apprendistato. Ma occorre fare di più.
A dimostrarlo sono gli italiani che hanno perso il lavoro ma soprattutto il crescente, e preoccupante, esercito di ragazzi che non fanno nulla: non studiano, non hanno un impiego, non stanno seguendo corsi di formazione. Ecco perché il Giornale ha deciso di proporre, a cadenza mensile, un dossier per raccontare come sta cambiando il mondo del lavoro. L’obiettivo è enucleare problemi e soluzioni, dando voce alle istituzioni e ai maggiori esperti ma anche raccontando le esperienze sul campo degli imprenditori, di chi si occupa di formazione e selezione del personale. Interpelleremo sportivi, scrittori, personaggi dello spettacolo per sapere come hanno fatto a realizzare il proprio sogno. Proporremo una bussola per orientarsi tra proposte di lavoro, bandi e concorsi. Abbiamo poi deciso di avviare questa iniziativa in collaborazione con Gi Group Academy, per partire proprio dai problemi e dai desideri che ogni giorno gli italiani lasciano nelle agenzie di lavoro interinale.

La nostra analisi parte dalla disoccupazione giovanile, con una premessa: per affrontare il problema non servono solo migliori strumenti giuridici e formativi ma deve cadere il mito della scrivania, il preconcetto che identifica nel lavoro manuale un'attività socialmente meno prestigiosa di un impiego d'ufficio, magari precario e malpagato.

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