L’ultimo messaggio di scuse prima di lanciarsi nel vuoto

L’ultimo messaggio di scuse  prima di lanciarsi nel vuoto

(...) a seconda che l’intervento avvenga entro 90 giorni o oltre 90 giorni e ancora ulteriormente aggravato se avviene ai danni di persone minori o persone interdette. La legge prevede la sanzione della reclusione sino a tre anni; da uno a quattro anni se chi cagiona l’aborto senza accertamenti medici; da due a cinque anni se ne deriva la morte della donna. L’inchiesta, secondo quanto si è appreso da fonti giudiziarie, è nata casualmente qualche mese fa e il pm Monteverde aveva delegato i carabinieri del Nas, competenti per materia, a compiere le indagini. Per qualche tempo sono stati svolti accertamenti fino all’altro ieri, quando il pm ha ordinato le perquisizioni negli studi del medico, nel sito che occupa al Gaslini e nel suo appartamento genovese. La sequenza degli accertamenti ha subito un’accelerazione ieri mattina, quando, alle 6 e mezza, i carabinieri sono andati a prendere Rossi al Gaslini, dove aveva appena finito il turno di notte. Una rapida perquisizione del suo armadietto ed in una stanza nella sua disponibilità nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale (dove pare che non sia stato sequestrato nulla), e poi ancora nella sua abitazione genovese (dove hanno preso qualche documento), e infine negli studi di Genova e Rapallo (qui sarebbe stato sequestrato diverso materiale). La moglie che lo aveva sentito al telefono più volte nel corso della giornata, gli aveva raccomandato di chiamare un avvocato, ma Rossi si era detto tranquillo, spiegandole che non ce n’era necessità. Invece, già stava maturando il drammatico epilogo.
Così, ieri sera, malgrado i soccorsi fossero dispiegati sotto l’edificio già da un quarto d’ora e la moglie e il cognato stessero salendo fino al suo ufficio con la chiave recuperata dal portinaio per «salvarlo», ha aperto la finestra ed è volato giù. Lo ha visto precipitare un vigile del fuoco che stava montando la scala per raggiungere dall’esterno la sua finestra, dopo che la moglie aveva allertato i soccorsi. Nel suo ultimo messaggio chiedeva «scusa», mandava un bacio, e indicava dove avesse parcheggiato l’auto e dove si trovassero alcune cose che potevano essere utili.
La notizia del suicidio del professionista è stata appresa con sgomento al Gaslini, mentre cominciava a trapelare tra i colleghi la notizia delle perquisizioni. «Era un professionista che da noi svolgeva il suo lavoro con grande correttezza, equilibrio e serietà», ha dichiarato subito il direttore sanitario dell’ospedale, Silvio Del Buono, che ha spiegato anche di non aver ricevuto alcuna informativa da parte dei carabinieri e sottolineando che «l’istituto è del tutto estraneo alla vicenda giudiziaria». In effetti, nell’inchiesta non sono coinvolte strutture ospedaliere di alcun genere. Parole di apprezzamento e stima nei confronti di Rossi sono state espresse anche dal primario di ostetricia e ginecologia Pierluigi Venturini, che del collega ha voluto sottolineare la «grande umanità e professionalità». E il direttore di anestesia e rianimazione Pietro Tuo, cognato di Rossi, ribadisce: «Era capace di rientrare dalle vacanze per seguire una nascita. Non si concedeva un attimo di libertà, e le sue pazienti sapevano di trovare sempre in lui una grande umanità e disponibilità. In questo si può dire che avesse le caratteristiche dei medici di una volta. Era una persona di grande cultura, che si aggiornava di continuo per poter esercitare al meglio la sua professione. L’ipotesi investigativa - conclude Tuo - è tutta da dimostrare».
La considerazione nei confronti del collega si unisce all’affetto del congiunto: «Era un uomo di un elevato livello culturale tutto di un pezzo, molto rigido con se stesso» insiste Tuo, nel tracciare il profilo di Rossi. E aggiunge: «Quelle perquisizioni, quei sospetti, davvero, gli devono essere sembrati un fatto inaccettabile».


Cordoglio viene espresso dal capolista ligure «Per la Moratoria-Aborto? no, Grazie», Eraldo Ciangherotti, anch’egli medico: «Un gesto così disperato - dichiara fra l’altro Ciangherotti - può essere motivato solo da un peso divenuto insopportabile dalla sua forza psicologica. Solidarietà prima di tutto per la sofferenza che il dottor Rossi deve aver sopportato per arrivare a un gesto così tragico».

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