La leggibilità del Testamento del duce

2PRECISAZIONE
L’Ipr e il canone d’affitto

per la sua sede
In riferimento all’articolo apparso su Il Giornale in data 1 Marzo 2011 a firma di Andrea Cuomo vorrei precisare quanto segue. L’istituto di Psicoterapia Relazionale (IPR) a cui si fa riferimento è una Associazione sede di una scuola di psicoterapia che ha una sua autonoma gestione sul piano economico e finanziario e della quale io non faccio assolutamente parte. Il Centro studi di terapia familiare e relazione (Cstfr) di cui io sono Presidente e nella cui sede legale svolgo parte della mia attività è titolare dal 2006 di un contratto di locazione per un appartamento, sito ugualmente in Via Reno 30, ma di 120 metri quadrati e ad un canone di locazione mensile che è di 2.438 € (rivalutato annualmente secondo il canone Istat) e quindi assolutamente in linea con i valori di mercato da voi stessi indicati nel vostro articolo oltre ovviamente a circa 300 € mensili di spese condominiali e di riscaldamento e alle spese di ristrutturazione e messa a norma degli impianti che all’epoca furono totalmente a carico del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale.

In realtà non è vero che con l’Ipr il professor Cancrini non c’entri nulla. Egli avoca a sè soltanto il Cstfr. Ma basta confrontare i siti per capire che le due entità sono strettamente collegate. Sul sito internet dell’istituto compare la seguente frase: «L’Istituto di Psicoterapia Relazionale di Roma si è costituito il 9 novembre 1982, quale prima sede esterna dell’Associazione Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale di Roma (...) un’Associazione fondata nel 1972 (...) il cui Presidente e fondatore è il Prof. Luigi Cancrini». I due istituti si “linkano” a vicenda. Quindi è semplicemente un gioco di scatole cinesi. Quanto alla sede del Cstfr, a noi risulta, dal foglio del catasto in nostro possesso, che i metri quadri dell’interno 7 in cui ha sede (mentre l’Ipr si trova al 5) siano 177 e non 120 come precisato dal professore. Il che porta a un canone mensile di 13,77 euro, molto più basso rispetto alla forbice prevista dall’agenzia per il territorio tra i 22,5 e i 29,8 euro al metro quadro.
AnCu
2PER LA SIGNORA IN ROSSO
Elettore di Berlusconi

e fan di Vecchioni
Dopo aver letto l’articolo di Paolo Bracalini (il Giornale 28/2) sui pregiudizi razziali di casa Vecchioni, mi viene spontanea una domanda alla nota girotondina - rappresentate della «parte migliore del Paese» - Daria Colombo, moglie di Roberto Vecchioni. Poiché definisce antropologicamente inferiori gli «interessati» sostenitori di Berlusconi che, ingenui, si fanno abbagliare dalle sue televisioni e lo votano - in buona fede - senza capire l’abisso etico, sociale e culturale in cui irrimediabilmente ne vengono sprofondati, chiedo alla gentile signora in rosso come posiziona, nella sua classifica sinceramente democratica, chi, come il sottoscritto, becero elettore di centrodestra, mette al livello più alto del proprio gradimento musicale la collezione di tutte le canzoni del marito (dalla mitica Luci a San Siro all’ultima di San Remo)? Ovvero mi considererà sempre «strumento di Berlusconi» e inesorabilmente «parte peggiore del Paese» oppure mi verrà concessa la benevola attenuante della buona fede?
Roberto Brambilla
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2ISTRUZIONE/1
Il diritto di scegliere

la scuola adatta ai figli
«Non permetterò che la scuola interferisca nella mia educazione» (Don’t let school interfere with your education). Questa celebre frase di Mark Twain è diventata il nostro motto ed è quello che abbiamo insegnato alle nostre figlie. Dopo aver fatto qualche tentativo per fare frequentare la scuola statale alle nostre tre figlie e vedendo l’effetto negativo sulla loro educazione abbiamo preso una decisione: non frequenteranno più finché non sarà possibile la libera scelta di una scuola consone con i valori cristiani ai quali crediamo. Pochi sanno che la nostra Costituzione art.30 e 33 e le normative scolastiche vigenti (D.L. n.76 del 2005) prevedono l’istruzione secondo la modalità di scuola familiare: non è obbligatoria la frequenza bensì l’istruzione. Questa scelta, che implica non poche rinunce, consente ai genitori di offrire ai propri figli un’educazione dove la scuola non prevalga nella sua ossessiva mania di inculcare la cultura atea. Dove finalmente la scuola non faccia ancora il solito tentativo di lavaggio di cervello con la sua «dittatura del relativismo». L’albero si riconosce dai frutti e dalla scuola familiare («home schooling», vastamente diffusa negli Usa) si raccolgono frutti ottimi!
Patricia Mancari
Cori (Latina)
2ISTRUZIONE/2
La sinistra vuole

una cultura elitaria
Non solo la nomenklatura del Pd e i big della sinistra mandano i figli alle scuole private, ma si stracciano le vesti contro le proposte di finanziamento della scuola privata per bieco interesse: vogliono che restino elitarie. Col pelo sullo stomaco che li contraddistingue contestano la libertà della scelta educativa alle famiglie povere.
Elisabetta d’Ambrosi
Milano
2OMOCIDI EFFERATI
Sarebbe opportuno

tacere su certe notizie
Charles Darwin sosteneva l’evoluzionismo della specie. Grande epoca aveva fatto il suo slogan: l’uomo discende dalla scimmia. Come cattolico, posso accettare con riserva tale teoria: come la mettiamo con l’immortalità dell’anima? Per cui, a condizione di ammettere l’intervento dell’Onnipotente per quanto concerne l’anima, posso anche accettare questa teoria, se non fosse per tema di offendere i nostri primati. Effettivamente, non mi risulta che le scimmie siano mai incorse in reati efferati, come gli omicidi di Sara Scazzi o di Yara Gambirasio. Semmai, posso motivarlo con la riflessione opposta: dato che le scimmie tendono a imitare, anche l’uomo tende a imitare. E non nel bene, ma nel male. Per cui, onde evitare di risvegliare certe menti malate ad azioni emulative in questo senso, chiederei se possibile una legge drastica che proibisca tassativamente ogni pubblicazione o divulgazione di simili notizie. A costo di provocare le immaginabili levate di scudi contro la libertà di stampa. Non sono fascista e spero che l’esperienza del Ventennio non si ripeta più. Eppure preferisco rinunciare a una parte di libertà di stampa o di comunicazione. Specie oggi con la tecnologia moderna e le varie notizie di Internet, Facebook, iPod e via dicendo.
Mario Salvatore Manca di Villahermosa
Milano
2RICERCHE DI YARA/1
Più professionisti

e meno volontari
Per ritrovare il corpo di Yara sarebbe bastato usare un elicottero o un aereo militare e scattare, in una giornata di sole, delle semplici fotografie aeree ad alta definizione, ingrandendole ed esaminandole poi stando comodamente seduti davanti ad un computer. Come mai nessuno l’ha fatto e a nessuno è venuto in mente? Nelle ricerche si è tanto parlato di volontari, ma, forse, ci sarebbe stato più bisogno di professionisti.
Pierluigi Zoia
Inveruno (Milano)
2RICERCHE DI YARA/2
L’efficace sistema

in uso in Inghilterra
Fermo restando il compito assunto dai volontari nella ricerca di Yara su vari terreni incolti, mi pregio rammentare che in Inghilterra la polizia per fare qualsiasi ricerca su terreni del genere manda un squadra formata da una decina di poliziotti, attaccati l’uno all’altro, che si incamminano tutti insieme come a formare una linea unica tipo rastrello nella certezza che niente sfuggirà al controllo.
Aldo Fantoni
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2DAVIGO IN TV SU «LA7»
La significativa

reazione del cane Trip
Che pena Davigo a La7. L’ho visto in compagnia del mio cagnolino Trip. Non abituato a essere giudicato appare nervoso. Davigo, non il cane. La telecamera impietosamente lascia intravedere il nevrotico saltellio delle sue gambe. Dopo qualche minuto si rende conto che stare in tv non è facile come stare in un’aula di tribunale. Qui il gioco lo conduce un giornalista, mica un collega. Su Tortora non si esprime perché «non conosce le carte processuali». Trip si rotola per terra, sembra che stia ridendo. Sugli ex colleghi del pool che oggi fanno politica non si esprime con chiarezza. Trip sbadiglia annoiato e anche io. Dice che se fosse indagato sarebbe sereno sapendo di essere innocente. Il mio cane ulula con decisione. Lo racconti a quelli la cui innocenza è stata riconosciuta dopo anni di galera.

I giudici che sbagliano hanno «applicato le regole», bisogna giustificarli perché è un lavoro complesso, i testimoni oculari a volte mentono senza nemmeno saperlo, come si fa? Comunque vengono sottoposti a verifiche disciplinari da colleghi giudici quindi va bene così. Il mio cagnolino si alza e se ne va nell’altra stanza. Ma poi cosa ci fa un magistrato in tv ? Esco con Trip a prendere un po’ d’aria, ne ho bisogno.
Fulvio Bestetti
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