da Bruxelles
Via libera dei ministri europei alla missione di polizia Ue in Georgia, mentre monta la tensione sulle scelte militari preventive di Mosca e Bruxelles. Nel vertice di ieri i 27 Paesi hanno dato il loro sì ai 200 osservatori della European Union Monitoring Mission. Le forze verranno dispiegate per monitorare le aree di crisi in Ossezia del Sud e Abkhazia e lattuazione del piano di pace in sei punti tra Mosca e Tbilisi. Il ministro italiano degli Esteri, Franco Frattini, ha precisato che si tratterà di un compito di «polizia in senso ampio, non solo di osservazione». «Nelle prospettive di medio periodo, lUe ha chiesto di più - ha aggiunto il capo della Farnesina - e lo dovrà negoziare». Il piano prevede, a partire dal 1° ottobre, il contributo militare di Francia, Germania e Italia (questultima impiegherà 40 uomini) con esperti militari, di polizia e dei diritti umani. Da parte sua la Russia schiererà nelle due regioni separatiste un totale di 7600 uomini. Gli accordi di cooperazione tra Mosca, Ossezia del Sud e Abkhazia avranno anche una «componente militare», come ha ribadito ieri il presidente russo Dmitri Medvedev. Che ad alcuni imprenditori ha poi detto a chiare lettere che la Russia risponderà a eventuali sanzioni con la stessa moneta: «Se qualcuno prova ad imporre sanzioni, ne subirà le conseguenze, e saranno equivalenti. Credo che non lo voglia nessuno».
Mentre il Cremlino alza i toni, la Nato è arrivata ieri a Tbilisi per la sua missione di solidarietà alla popolazione georgiana. Il segretario Jaap de Hoop Scheffer ha usato dichiarazioni forti contro Mosca parlando di uso della forza «indiscriminato».
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