Dopo tre giorni senza sbarchi, un altro barcone carico di magrebini è arrivato ieri sera a Lampedusa: a bordo cerano circa venti persone, tutte in buona salute. Nellisola il sovraffollamento provocato dallarrivo di migliaia di immigrati sta creando problemi che il governo sta cercando di risolvere. A mezzogiorno di ieri è partito un traghetto diretto in Sicilia con a bordo 76 tunisini, di cui trenta minorenni. Alle 16 e alle 22 sono partiti due aerei diretti a Bari con a bordo cento persone ciascuno.
È la ripresa di un ponte aereo che dovrebbe consentire da qui a dieci giorni, come ha detto il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, al termine dellincontro al Viminale con il ministro dellInterno Roberto Maroni, di trasferire sulla terraferma i circa duemila tunisini sbarcati in queste difficili giornate. Entro mercoledì, inoltre, Maroni ha promesso che sarà operativo il Villaggio della solidarietà a Mineo (provincia di Catania), che ospiterà i richiedenti asilo: disporrà di settemila posti.
E mentre da Bruxelles arrivano rassicurazioni sullimminente avvio della missione Frontex (lagenzia europea per il controllo delle frontiere esterne) al massimo entro qualche settimana, cè chi si incarica di accusare il governo italiano di cattiva gestione dellemergenza. Kurosh Danesh, coordinatore nazionale di Cgil Immigrati ha minimizzato il problema affermando che «stiamo parlando di 5300 persone in tutto, che per un Paese come lItalia non si può considerare unemergenza». Si tratta però di unondata arrivata in pochi giorni, mentre lanno scorso erano stati 50 in tre mesi. Secondo lesponente Cgil, latteggiamento del governo è ambiguo: «Qualcuno ha tentato di bollare i tunisini sbarcati a Lampedusa come dei criminali, ma per fortuna il tentativo non è riuscito. Ora cè un atteggiamento che sembra di accoglienza, ma per esperienza dico che di solito non è così.
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