Roma Un altro pezzo importante del regime di Gheddafi è crollato. Shukri Ghanem, il potente ministro del petrolio, è apparso ieri a Roma, dove ha tenuto una conferenza stampa. «Mi unisco ai rivoltosi per costruire una Libia democratica - ha detto ai giornalisti - anche se non sto ancora lavorando per il Consiglio di transizione nazionale».
Il nostro ministero degli Esteri ha detto che «nessun incontro politico è per ora previsto per Ghanem a Roma» ma ha espresso soddisfazione «per lintero processo di defezione».
La Libia, ha dichiarato lormai ex ministro del Colonnello, soffre per le «insopportabili violenze» e il «quotidiano spargimento di sangue» che lo avevano «da tempo» spinto a meditare di lasciare il Paese. Circa due settimane fa Ghanem ha dunque raggiunto Vienna, da dove si è spostato a Roma.
Le voci sulla defezione di Ghanem circolavano da giorni e avevano costretto il regime libico a smentire più volte. La prima notizia risale al 31 marzo scorso quando la tv Al Jazira, citando fonti anonime, aveva annunciato che il presidente del colosso petrolifero libico Noc aveva voltato le spalle a Gheddafi. Ma quella volta fu lui stesso a smentire la notizia: «Sono a Tripoli e mi trovo nel mio ufficio», disse al telefono. Poi di nuovo il 17 maggio. A parlare della defezione di Ghanem fu il ministro delle Finanze e del Petrolio dei ribelli, Ali Tarhouni, e lagenzia tunisina Tap riferì che il ministro di Gheddafi si trovava in Tunisia. Immediata, anche il quel caso, la smentita di Tripoli.
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