Il libro che parla di mostri, ma mica tanto brutti

Il libro che parla di mostri, ma mica tanto brutti

Il mondo delle creature brutte è un brutto mondo? Non sempre, soprattutto quando c'è qualcosa di così lontano dai nostri standard di estetica e di abitudini. Vi immaginereste mai l'esistenza di un essere senza gambe, senza braccia, cieco e sordo: un lombricone bavoso chiamato cecilia, cugino delle rane che - anziché gracidare sulle foglie di ninfea negli stagni - ha optato per la vita sotterranea, emergendone solo molto raramente o, in alcuni casi, mai? Oppure i Piconogonidi, creature che assomigliano ai ragni con zampe vicino alla bocca e possono essere grandi pochi millimetri o bestioni da 75 cm con zampe da 40 cm l'una. Il loro corpo è inconsistente: si è praticamente ridotto al minimo indispensabile, a un segmento per attaccare le lunghissime zampe.
È proprio questo insomma che Lisa Signorile racconta nel suo nuovo libro L'orologiaio miope (Codice edizioni) guardando da vicino i protagonisti dell'evoluzione, però quelli non abbastanza fotogenici per i media o per i testi illustri. Insomma quelle «creature che sembrano disegnate non tanto dal famoso orologiaio cieco di Richard Dawkins, quanto da un miope un po' distratto».
Un viaggio nel corso di 500 milioni di anni sulla Terra alla scoperta di oltre un milione di specie microscopiche o gigantesche che vivono o hanno vissuto nei deserti nelle foreste tropicali negli abissi marini o negli altopiani dell'Asia centrale. Praticamente dei veri mostri! È l'evoluzione che ha preso una sbandata? Sicuramente la scienza della bruttezza è molto indietro rispetto alle indagini scientifiche sull'evoluzione della bellezza. Ma del resto, se non ci fossero gli animali brutti non esisterebbero quelli belli.



Viviana Guglielmi conduce «Happy Hour» dal lunedì al venerdì alle 19.30 su Telelombardia. L'emittente diretta da Fabio Ravezzani è visibile sul digitale terrestre nel nord Italia (canale numero 10) e sul satellite (canale 511 di Sky)

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