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In Liguria nessun Comune fa la raccolta differenziata

Dal rapporto di Legambiente una stroncatura sulla politica ecologista delle amministrazioni: tutte sono sotto il 40 per cento

Il mare sarà pulito, ma a terra ci sono cumuli di rifiuti. La Liguria, infatti, è «maglia nera» in tema di rispetto ambientale e riciclo degli scarti urbani. È l’unica regione del Nord a non essere stata inserita nella speciale classifica di Legambiente che ogni anno fotografa i risultati delle amministrazioni locali sul fronte della raccolta differenziata. Si tratta dell’ennesimo record in negativo su un argomento, quello di nettezza urbana e decoro, che a Genova ha sollevato polemiche roventi, sia sui costi che sulla qualità dei servizi Amiu, la società controllata dal Comune a cui è affidata la raccolta della «rumenta». L’esclusione della Liguria e di Genova dalla lista degli enti locali virtuosi dell’ambiente, non è frutto di detrattori degli amministratori regionali o comunali, è messa nero su bianco dal rapporto 2008 di Legambiente. A pagina 6 del documento, che è anche disponibile sui siti Internet www.legambiente.eu e www.ecosportello.org, la tabella non lascia dubbi: la Liguria, con Molise, Basilicata, Puglia e Sicilia, non ha «Comuni ricicloni» nella classifica degli ambientalisti. Dichiara Andrea Poggio, vicedirettore generale di Legambiente: «Al Nord la “maglia nera” va alla Liguria, che non ha nessun Comune riciclone». Insomma una bocciatura senza appello, che appare ancora più bruciante per una regione che vuole puntare al turismo come risorsa. La questione si fa ancora più preoccupante quando, a pagina 12 dello stesso documento di Legambiente, sono indicati i parametri che portano alla realizzazione della classifica dei centri alfieri dell’ecologia urbana. «Sono “ricicloni” - indicano gli ambientalisti - tutti i Comuni che hanno superato il 40% di raccolta differenziata, ad eccezione dei Comuni del Nord sotto i diecimila abitanti che lo diventano al superamento del 55% di scarti avviati al riciclo». Il che apre ad almeno due ipotesi: o nessuno dei centri liguri, neppure il più piccolo Comune dell’entroterra, ha risposto al questionario inviato mesi fa da Legambiente agli oltre ottomila municipi italiani; o nessuno dei Comuni della Liguria, Genova compresa, ha raggiunto le percentuali minime indicate dall’associazione ambientalista.

In un caso come nell’altro la situazione è tutt’altro che incoraggiante. Del resto basta fare un giro per le strade e le piazze genovesi per rendersi conto che tutela dell’ambiente e riciclo dei rifiuti sono tutta un’altra cosa.

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