Margherita Granbassi, «Senza tituli»

Com’era meglio, lunedì notte, la Granbassi senza i tituli di Santoro. Com’era meglio mentre raccontava alle telecamere di La7 chi era Margherita e chi è oggi. Pacata, condivisibile per nulla livorosa, ci ha resi brutalmente, improvvisamente consci del fatto che, forse, aveva ragione lei. Che, banalmente, la vita è sua e può farne ciò che vuole. Pareva lontana anni luce dalla pasionaria della rivendicazione che due anni fa, congedandosi dall’Arma, entrava nell’Annozero di Raidue (dov’è tuttora).
La decisione della schermitrice (medaglia olimpica a Pechino), aveva sollevato intere pagine di polemiche. Un po’ perché lei pretendeva un’aspettativa che i Carabinieri non le concessero, un po’ perché Margherita piantava il fioretto e si lasciava sedurre dalla telecamera, un po’ perché la telecamera non era una telecamera qualsiasi.
Ne scaturì un caso «politico», lei provò a spiegarsi, poi iniziò ad andare in onda sulla seconda rete. Per noi era rimasta quella Margherita, quella che doveva ancora spiegare qualcosa. Anche oggi che, al giovedì di Michele, affianca il sabato sera di Milly (è anche una delle concorrenti di Ballando con le stelle).
Per noi era rimasta quell’antipatichina affetta da ingordigia che toglieva una chance al Tricolore per soddisfare le sue velleità televisive. Quella puntuta intervistatrice santoriana che ha tradito il fioretto. Lunedì notte ci è cambiata la prospettiva. Margherita sembrava solo una donna di trentun’anni cresciuta a sacrifici da atleta che oggi vuol essere altro. Un’altra Granbassi.
A compiere il «miracolo» mediatico di restituirci la Grambassi con «zero Santoro», il programma Senza Tituli, un format dedicato interamente ai personaggi sportivi che ricorda tanto il mitico Sfide, infatti anche qui uno degli autori è Giovanni Filippetto. Un contenitore che racconta i grandi dello sport, senza conduzione e commenti. Spiccio come sa essere Mourinho il più delle volte. Non a caso è dalla battuta dell’allenatore dell’Inter che trae spunto il nome del programma.

In onda su La7 il lunedì in seconda serata, per un’ora circa ricostruisce i grandi dello sport attraverso documentari e interviste. I giganti soli, davanti a una telecamera a raccontarsi da sé, a muoversi senza tic, ad abbassare le difese. E spesso è molto meglio così: Senza tituli.

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