«Mete Grand Tour» e quell’Italia nascosta che suscita emozioni

Un viaggio attraverso l'Italia dell'arte, della natura e del gusto. Mete Grand Tour, diretto da Marco Zanzi, in edicola nei prossimi giorni con il Giornale, si conferma un unicum sul panorama editoriale turistico. «A parlare ai lettori sono le personalità più autorevoli del mondo delle istituzioni, dell'industria, della cultura - spiega l'editrice Maria Elena Golfarelli -. I protagonisti del Paese parlano dei luoghi dell'anima, e diventano ciceroni tra le strutture, gli alberghi e i ristoranti che noi ospitiamo sul periodico».
Si promuove, quindi, un ideale «viaggio italiano» in cui, a farla da padrone sono il gusto, la classe e l'inconfondibile ospitalità degli operatori turistici. Si va dalle Dolomiti friulane alle meraviglie della Toscana - con il territorio del Chianti e le isole del Tirreno - all'arte delle città «segrete» più suggestive come Trieste, Lucca, Taranto e Livorno. Non mancano, poi, i colori e i profumi del Salento e suggestivi itinerari storici, sulle tracce di grandi personaggi come Giacomo Leopardi e Napoleone Bonaparte. Mete Grand Tour, insomma, ripercorre lo stivale andando a cercare angoli nascosti, agriturismi, alberghi talvolta non riconosciuti dalle guide per il valore che rappresentano, facendoli recensire da personalità di spicco. Una ricerca del «non scontato», di quei tesori artistici, culturali ed enogastronomici, quindi, che rischiano di essere perduti se non valorizzati e proposti alle nuove generazioni di turisti. «Sul nuovo numero parlano soprattutto gli operatori del settore - sottolinea Golfarelli -: albergatori, ristoratori, commercianti che grazie al loro impegno e alla qualità del loro lavoro fanno sì che il turismo resti una colonna portante del bilancio nazionale».
Voce guida dei vari itinerari è anche quella enogastronomica, capace di attirare visitatori da ogni parte del globo. Il cibo, per l'Italia, rappresenta identità profonde. «Le cucine italiane regionali e i patrimoni gastronomici di ogni territorio sono la prova tangibile della ricchezza e della diversità culturale e geografica del nostro Paese - spiega Carlo Petrini, fondatore di Slow Food -; la cucina - come i dialetti, i canti e le sagre di tradizione - marca culturalmente un territorio, la sua storia e il paesaggio stesso». Mete Grand Tour affronta anche le tematiche più decisive per lo sviluppo del settore. Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo, riflette sull'impatto del nuovo Codice di riforma. «Il Codice rappresenta una svolta determinante per la competitività del settore - dichiara -; il testo non solo risponde a un'esigenza di semplificazione e riordino della legislazione, molto sentita dagli operatori e di grande portata per i turisti, ma rappresenta la prima vera e completa opera di riforma che viene fatta in questo Paese per un comparto, tra l'altro, privo fino a oggi di un sistema di regole preciso e completo».
«Il messaggio che lanciamo con Mete Grand Tour è chiaro - sottolinea Golfarelli -: occorre tutelare il turista, le imprese, stimolare la riqualificazione dell'offerta, favorendo la competitività del Sistema Italia».

Interviene anche Paolo Rubini, direttore generale dell'Enit, l'Agenzia Nazionale del turismo: «Gli sforzi di tutti dovrebbero indirizzarsi in due direzioni: innovazione di prodotto per le località già famose e forte azione di promozione e caratterizzazione per le località emergenti o a forte potenzialità turistica». Mete Grand Tour, insomma, punta i riflettori su quell'Italia «nascosta», in grado di suscitare emozioni simili a quelle di molte località famose, ma in modo più discreto e personale. Un tesoro tutto da riscoprire.

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