A Milano Silvio c’è: oggi è al Palasharp per lanciare Letizia

Il premier Berlusconi esclude il ballottaggio ed è sempre più convinto che Letizia Moratti possa farcela al primo colpo. Anche perché il centrosinistra scricchiola. Nichi Vendola, leader di Sel e «padrino» politico del candidato del centrosinistra, domani sarà sì all’Arco della Pace per supportare Giuliano Pisapia. Ma ieri, intervistato dall’Unità, ha espresso il disagio del centrosinistra: «non ha ancora un’anima, agli elettori delusi manca il punto di riferimento». «Non sono mai pessimista - ammette - a Milano avverto un bel fermento». Ma «siamo vincenti nel centro della città, parliamo a larghi strati di mondo giovanile, di ceto medio e di borghesia d’impresa» però «bisogna andare a conquistare quelle sterminate periferie dove la gente rischia di continuare a votare Berlusconi finché non vede e non tocca con mano un’alternativa credibile». E forse il candidato in cachemire, accompagnato dal capolista del Pd Stefano Boeri - un archistar più addentro ai salotti buoni che al mondo degli operai - non è tra i più adatti per convincere la base.
Nel Pdl tira tutt’altro clima. Berlusconi, che a Milano è anche capolista, forse non riuscirà a superare il record personale di 5 anni fa con 53mila preferenze («questa volta non ho potuto fare campagna sul territorio»), ma davanti alle telecamere di 7Gold Telecity ribadisce che il ballottaggio è escluso. «Essendo Milano la capitale economica d’Italia è un test molto importante per la politica nazionale».

A Milano «non c’è un’alternativa» taglia corto il premier, «Pisapia ha tra gli alleati i centri sociali, che sono ostaggio di numerosi personaggi violenti e facinorosi che hanno dato tristi prove anche in questa campagna elettorale».

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