I segretari regionali di Cgil Cisl e Uil e il presidente di Confindustria Lombardia si sono riuniti ieri presso la sede della federazione confindustriale in occasione della firma del patto sulla cultura della legalità e il contrasto della criminalità organizzata. «Liniziativa - spiegano -nasce dalla necessità di combattere con forza il diffondersi di comportamenti scorretti e di infiltrazioni, rischi resi ancora più temibili a causa del perdurare di una congiuntura economica negativa. Lobiettivo è quello di favorire e assicurare il corretto e regolare svolgimento dellattività dimpresa e la tutela dei diritti dei lavoratori;contrastare lillegalità significa innanzitutto difendere e preservare i valori storici della cultura lombarda come lintraprendere e letica dellavoro, patrimonio del passato e base fondamentale dello sviluppo del futuro». Quattro le linee dazione formalizzate nel documento, che si propone come punto di riferimento per la progettazione di azioni e strumenti in collaborazione con le istituzioni e finalizzati al contrasto alle mafie sul territorio: potenziare i presidi di governance della legalità con listituzione di protocolli che siano il risultato di un percorso comune condiviso da tutte le componenti del sistema istituzionale; aumentare la trasparenza e i controlli negli appalti, valorizzando gli elementi qualificanti dellattività dimpresa nelle gare dappalto pubbliche e private e nei successivi subappalti e subcontratti su lavori, servizi, forniture; assicurare la continuità alle attività produttive confiscate affinchè, una volta depurate dagli elementi di illegalità, possano salvaguardare i posti di lavoro e la produzione.
«Le parti sociali condividono lurgenza di una più capillare azione di formazione e informazione sul fenomeno dellinfiltrazione mafiosa nel sistema economico lombardo - ha dichiarato Alberto Barcella, presidente di Confindustria Lombardia -. Nella nostra regione sono presenti oltre 200 delle 1.400 imprese italiane confiscate alla criminalità organizzata, ma pochi lo sanno. Diffondere la conoscenza di questa preoccupante realtà e, al contempo, incentivare il rispetto delle disposizioni di legge e della contrattazione collettiva, è unarma fondamentale per combatterla».
Per Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia, «la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata, il regolare svolgimento dellattività dimpresa e il rispetto dei diritti dei lavoratori devono diventare una priorità per tutta la Lombardia onesta e produttiva».
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