Le stazioni sono un non luogo, il Comune le «rianimi»

Egr. Sindaco, egr. Vicesindaco, egr. Assessori,

le principali stazioni ferroviarie di Milano e le aree circostanti (eccetto forse Garibaldi), versano attualmente nel degrado più totale. Una situazione in cui spesso, a una fatiscenza strutturale interna ed esterna (Lambrate, Porta Genova.... ), si somma una situazione di sporcizia, incuria e mancata igiene (Lambrate, Genova, Centrale per l'area esterna) e di microcriminalità, quale spaccio, vandalismo, risse e comportamenti antisociali quali bottiglie rotte, anfratti e sottopassi trasformati in bagni pubblici, stazionamento di punkabbestia e rom dediti a un accattonaggio molesto e aggressivo.

Occorre spingere da parte del Comune di Milano per farsi promotore presso altri enti e società (Regione Lombardia, Trenord, FS, Trenitalia e Grandi stazioni, Polfer, Amsa, ATM ove presente la metropolitana...) che hanno competenze e funzioni in ambito ferroviario per un protocollo o un accordo di programma che ponga l'obiettivo di mettere a sistema risorse economiche, organizzative e informative per riqualificare e mantenere tali le stazioni milanesi e i loro dintorni.

Per esempio per Lambrate sono palesi:

- la carenza e degrado dei bagni pubblici interni ed esterni

- la presenza di angoli, zone morte, rientranze inutili e sottopassi non illuminati che si trasformano in latrine notturne (da chiudere o illuminare oppure ristrutturare)

- il degrado e la scarsa funzionalità degli ambienti interni alla stazione

- la manutenzione scarsa e la pulizia insufficiente

- la tolleranza verso persone dai comportamenti antisociali quando non criminali (ubriachezza molesta, bisogni fatti in pubblico, cani aggressivi senza guinzaglio, consumo di droga e piccolo spaccio, sedie e panchine trasformate in bivacchi)

- il degrado urbanistico e sociale e la scarsa pulizia dell'area antistante piazza Bottini e della retrostante piazza Tito Lucrezio Caro dove è presente un parcheggio, ora hub di autobus turistici senza averne le infrastrutture necessarie

- la presenza di ambulanti abusivi che trasformano gli accessi ai sottopassi della stazione e alla metro verde in suk, con banchi posti davanti alle scalinate e merce contraffatta in vendita senza alcun controllo.

Le stazioni milanesi devono tornare a essere un luogo vivibile per tutti, ricco di bellezza e funzionalità e romanticismo come erano le stazioni negli anni della nascita delle ferrovia. Attualmente sono invece un non luogo dove le regole del vivere civile sembrano sospese.

Per questo motivo richiedo urgentemente la creazione di un tavolo tecnico che parta da un monitoraggio delle criticità di ogni stazione e dei suoi paraggi, raccogliendo le segnalazioni di cittadini e stampa, e coordinando i vari attori responsabili per garantire una «rinascita» delle stazioni milanesi, oggi luoghi dove regna l'incuria e l'insicurezza, garantendo una leva di

risorse e un coordinamento di azioni per obiettivi in collaborazione con tutte le forze di pubblica sicurezza presenti sul territorio. In attesa di un riscontro porgo cordiali saluti

*Consigliere Municipio 3 - Comune di Milano