Fra millantatori di titoli e diplomi anche medici, dentisti e psicologi

I falsi infermieri non sono soli. Ci sono anche falsi medici, falsi fisioterapisti, falsi dentisti e falsi psicologi. Gente che appende diplomi di dubbia provenienza alla parete, che millanta titoli mai ottenuti e che si prende, abusivamente, la responsabilità di curare fisico ed anima.
L’attività dei Nas nel 2010 ha portato alla segnalazione di 725 medici (259 nel 2011), di cui 23 arrestati per esercizio abusivo della professione. Parecchi anche i casi di farmacisti fasulli: 101 le segnalazioni all’autorità giudiziaria in due anni (57 nel 2011) e una ventina gli arresti. Tra i fisioterapisti senza titolo invece dal 2010 sono state 98 le segnalazioni (46 nel 2011), con un solo arresto. Ci sono poi i dietologi improvvisati: 35 quelli segnalati nel biennio 2010-2011.
I falsi psicologi invece si celano soprattutto tra i comportamentisti e tra gli organizzatori di corsi di meditazione. Insomma, l’alibi del new age è sembrato a molti un ottimo modo per camuffare la mancanza di un vero titolo di studi. L’Ordine degli psicologi annuncia battaglia e sprona a denunciare i casi di dubbia professionalità.
A chiedere sanzioni più aspre sono gli stessi Nas. Al momento le multe per chi esercita la professione senza averne diritto ammontano a 500 euro e sono piuttosto deboli. In discussione in Parlamento invece c’è l’ipotesi di inasprire la pena sia per il falso medico sia per chi agevola lo svolgimento della sua professione. In questo modo le multe saranno un reale deterrente e aiuteranno a fare pulizia a favore della qualità medica.
«Ogni struttura sanitaria - spiega il comandante dei Nas Paolo Belgi -, dal piccolo ambulatorio al grande ospedale, deve dare precise garanzie su chi assume, deve verificare titoli e attestati». Tuttavia i furbetti riescono spesso a farla franca, soprattutto se vengono assunti tramite le agenzie di intermediazione, e i casi sono tra i più vari. «Capita che il medico presenti documenti non veritieri - spiega Belgi -. In passato ho trattato il caso di un falso urologo che aveva sostenuto solo quattro esami all’università e che aveva falsificato l’attestato di laurea».


E poi ci sono quelli radiati dall’Ordine che continuano ad esercitare la professione come se nulla fosse. O, peggio ancora, che si presentano in cliniche e ospedali per colloqui di lavoro dove omettono di dire che non potrebbero più esercitare la professione.

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