da Roma
Troppe polemiche, troppi musi lunghi nella Cdl: «Ringrazio Silvio Berlusconi che ha pensato a me per affrontare i problemi di Napoli, ma viste le ripetute espressioni di dissenso che si sono levate in sede locale, ho deciso di lasciare perdere. Resterò in magistratura». Abbattuto dal fuoco amico, Arcibaldo Miller dunque rinuncia: il centrodestra dovrà adesso cercare un altro candidato per Palazzo San Giacomo.
Il passo indietro del magistrato provoca unonda lunga di recriminazioni. Mentre Lorenzo Cesa definisce Miller «una persona che stimo e che allaltezza della situazione» e Ignazio La Russa spera «che ci ripensi», il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi sostiene che «ha vinto il partito degli sfasciacarrozze che stanno nella Cdl e soprattutto in Forza Italia». Aggiunge Michele Fiorino, senatore di An: «Ne abbiamo bruciato un altro. Sembra di trovarsi di fronte a una serie di burattinai che fanno di tutto per impallinare i possibili pretendenti e per evitare un fronte unico di centrodestra capace di vincere».
Ma Forza Italia rispedisce le accuse al mittente: «Non possiamo non stigmatizzare il comportamento di quanti non hanno permesso la candidatura di un personaggio che aveva tutte le carte in regola per porre fine ad anni di malgoverno del centrosinistra», dice Nicola Cosentino, coordinatore azzurro della Campania. Erminia Mazzoni, vicesegretario Udc, chiede scusa ai napoletani: «Di fronte allo sfacelo di dieci anni di centrosinistra, noi non siamo stati in grado di offrire una valida alternativa».
Antonio Martusciello, «amico personale» di Miller, aveva dei dubbi: «Si tratta di identificare una persona diversa e proprio un profondo conoscitore di Napoli come lui lo sa». Ora il viceministro allAmbiente pensa al dopo: «Occorre trovare un accordo su un programma e su un candidato che sia davvero in grado di fare.
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