Trump parla all'Onu: "Affermato il nostro impegno alla riforma dell'Onu"

Nel suo primo atteso intervento al Palazzo di Vetro il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha toccato diversi temi di stretta attualità, partendo dal dibattito sulla riforma delle nazioni Unite: "Affermiamo il nostro impegno per una riforma delle Nazioni Unite". Argomento, questo, non nuovo per lui. Trump sceglie parole da manager più che da politico nel suo intervento all'evento "Reforming the United Nations: Management, Security, and Development", alla vigilia del suo primo e atteso discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

"Il segretario generale Guterres ha fatto un lavoro fantastico", ha detto Trump, ricordando che le Nazioni Unite sono state fondate con "obiettivi veramente nobili". Poi però è andato subito al sodo: "Dobbiamo trovare un modo affinché le Nazioni Unite possano fare meglio nello sviluppo, nella gestione, nella pace e nella sicurezza". Ed ha aggiunto: "Negli ultimi anni, le Nazioni Unite non hanno raggiunto il loro pieno potenziale a causa di burocrazia e cattiva amministrazione... noi garantiamo il nostro sostegno al vostro lavoro" , ha detto rivolgendosi al segretario generale, Antonio Guterres, seduto al suo fianco.

Infine, dopo aver elogiato l’Onu per il lavoro fatto nel mondo, il presidente americano ha detto: "Dobbiamo assicurarci che nessuno sopporti una parte sproporzionata del peso, che sia militare o finanziario". L’Onu "deve concentrarsi di più sulla gente e meno sulla burocrazia. La burocrazia ostacola le Nazioni Unite".

La riforma dell’Onu è un tema che sta particolarmente a cuore all’amministrazione americana, visto che gli Stati Uniti sono il principale contribuente dell’Organizzazione (contribuiscono per il 28,5% del budget da 7,3 miliardi destinato alle missioni di peacekeeping e per il 22% al budget da 5,4 miliardi).

L’attenzione è tutta rivolta al discorso che terrà davanti all’Assemblea e che affronterà i dossier più caldi dell’attuale panorama internazionale, a partire dalla crisi in Corea del Nord e dall’approccio degli Stati Uniti ai cambiamenti climatici.