Due sconfitte in un mese (con Benitez 4 in 4 mesi), 12 gol subiti nel 2011, 28 in tutto (9 più del Milan) a fronte del miglior attacco della serie A (44 reti alla pari con Milan e Palermo). I numeri, più di tattiche e parole, raccontano le preoccupazioni dellInter: non è cambiato niente anche se sembra cambiato tutto. La filosofia del sorriso di Leonardo ha portato successi e ottimismo, ma non ha tappato le falle della difesa.
Moratti ieri ha ripetuto ancora una volta: «Credo allo scudetto, anche se non è semplicissimo, continueremo a inseguire i nostri obiettivi». Però lattenzione del presidente si è puntata sui gol sbagliati più che su quelli presi. Comprensibile, ma il calcio insegna che una grande difesa porta lontano. «Abbiamo sbagliato tanti di quei gol per cui era possibile la sconfitta. Archiviare la sconfitta? Non cè niente da archiviare, è utile ricordarla anche per la parte positiva. La squadra nel 2° tempo ha fatto quello che poteva».
Moratti poi ha sottolineato la prova della Juve: «Sono stati bravi gli avversari, tatticamente ci hanno messo in difficoltà. A Torino abbiamo sbagliato lapproccio, anche se, alla fine, avevamo pareggiato».Invece la traversa...«Dispiace, non è la prima volta che lInter sbaglia gol così». Lassenza di Samuel continua a pesare, lassetto difensivo è un po troppo allegro, la perdita di Lucio(forse pronto per la Champions) ha messo in difficoltà anche Ranocchia. Se i nuovi (Ranocchia, Pazzini, Kharja) mollano un po, la vecchia guardia non fa più la differenza. Quando gli infortuni ricominciano a pesare (Stankovic e Mariga al rientro, ora problemini per Motta) lInter va in sbandata.
E, ora, in una settimana, potrebbe giocarsi il resto della stagione: mercoledì il recupero di campionato a Firenze, sabato in casa contro il Cagliari e mercoledì 23 la partita dandata in Champions contro il Bayern a San Siro.
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