(...) ed il lavoro dei consiglieri di minoranza, tutti indistintamente. Molti di questi problemi, però, troppo spesso passano inosservati perché forse in termini giornalistici non fanno notizia.
Permettimi, a tal proposito, di ricordare con orgoglio il lavoro comune che noi consiglieri del centrodestra abbiamo fatto per impedire che fossero aumentate le tasse ai liguri, che venissero approvate leggi «canaglia» tipo quelle sull'immigrazione, sugli appalti, sulla sicurezza, sugli alberghi, sull'edilizia.
Sottolineo inoltro la lunga battaglia, che ha colpito direttamente il presidente della giunta regionale Claudio Burlando, contro la nomina di primari amici, o ancora la delegittimazione quotidiana che esercitiamo nei confronti dei vari assessori, Cassini, Zunino, Bozzano e Vesco, soltanto per citarne alcuni. Tutti questi fatti sono stati sempre puntualmente documentati dal tuo giornale e di questo ti ringraziano e ti danno merito tutti i consiglieri del centrodestra che hanno legato i propri nomi alle varie e diverse battaglie.
Tutto ciò però non sarà sufficiente per consentire al centrodestra di riprendere il governo della nostra Regione. E colgo quest'occasione per mettere a fuoco alcuni punti che saranno cruciali e che dovranno essere affrontati alla ripresa dei lavori, dopo la pausa estiva che sta per finire.
Dovremo in primo luogo delineare con maggiore evidenza e chiarezza il nostro progetto sulla conduzione della Regione che vorremmo e che, se ritorneremo a governare, ci impegneremo a realizzare. Dobbiamo quindi dimostrare che sappiamo fare anche le bucce, criticare e opporci alle scelte sbagliate, ma soprattutto che sappiamo avanzare delle proposte, dimostrandoci poi coerenti e conseguenti.
Ma, mi chiedo, quale coerenza stiamo dimostrando ad esempio sulla questione della nascita del Popolo della libertà in Regione Liguria? Tutto il dibattito si è incentrato sui gruppi arancioni di Biasotti che non sembrano avere fretta di far confluire i propri consiglieri nel gruppo unico del Pdl. Io mi domando perché intanto non iniziamo a fondere insieme gli altri tre gruppi in attesa che Biasotti decida. E poi, visto il lodevole impegno di autorevoli consiglieri come Rosso e Plinio a fare da avanguardia alla nascita del Popolo delle Libertà, cosa ci impedisce di costituire, intanto, un unico schieramento che riunisca Forza Italia, Alleanza Nazionale, e i moderati Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro? Io assicuro la mia disponibilità ad entrare nel gruppo unico fin dalla ripresa dei lavori a settembre, senza dubbi e senza condizioni, ma mi domando, caro Massimiliano, e per ottenere una risposta chiedo la tua preziosa collaborazione, per quale ragione ad oggi non siamo ancora riusciti a realizzare neppure la federazione dei gruppi ed ad esprimere un unico portavoce.
Conoscendo la tua sensibilità per queste problematiche, ti sarei grato se vorrai dedicare un servizio alla questione, interpellando i miei colleghi consiglieri per capire se ci sono stati o ci sono motivi che ci impediscono di realizzare il processo di accorpamento e quali sono state le ragioni che ci hanno spinto a rinviare continuamente le decisioni.
Ognuno si pronunci pubblicamente e facciamola finita con l'ipocrisia, perché risolvere questo problema può avere sugli elettori un effetto di gran lunga maggiore a quello che si può ottenere facendo le bucce alle delibere di Burlando e della sua giunta.
*Vicepresidente del consiglio regionale
gruppo Forza Italia
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