«Morta d’infarto dopo 8 ore d’attesa in ospedale»

Otto ore d’attesa in ospedale per morire. Almeno stando all’accusa della famiglia. Il primario del pronto soccorso, Ettore Urbano, ribatte secco: «Non è vero la paziente ha atteso soltanto due minuti prima di essere visitata. L’ho visitata e monitorata io personalmente. Non è stata otto ore in attesa, ma in trattamento e in osservazione».
Forse, si potrebbe dubitare, l’«osservazione» non è stata abbastanza attenta.
Fatto sta che si torna a parlare di di un presunto caso di malasanità, stavolta all’ospedale Santa Scolastica di Cassino.
Vittima una donna di 56 anni, Silvana Fionda, originaria di Sant’Angelo in Theodice.
Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha annunciato che chiederà una relazione alla Presidente della regione Lazio e commissario ad acta alla sanità, Renata Polverini. Lo scontro politico si combattte anche sulle tragedie. «La Commissione d’inchiesta che presiedo - ha aggiunto Orlando - intende acquisire ogni dato utile a conoscere lo svolgimento dei fatti, sia in merito a eventuali criticità organizzative riscontrate, che in ordine a iniziative amministrative, sanzionatorie e o cautelari assunte a fronte di eventuali responsabilità individuali. La documentazione acquisita sarà valutata per eventuali ulteriori adempimenti di competenza».
Secondo il racconto dei familiari- formalizzato poi con una denuncia- la donna sarebbe rimasta per ben otto ore al pronto soccorso con uno stato di affaticamento respiratorio e dolori al petto. Una volta concluso l’iter di accertamenti i medici avrebbero stabilito il suo ricovero nel reparto di ortopedia ma, mentre veniva trasferita ai piani superiori, la paziente sarebbe stata colta da infarto morendo in ascensore.
Ma anche su questo particolare il responsabile del Pronto soccorso, fornisce una versione diversa. «Non è così. La signora si trovava già in reparto ed è stata rianimata immediatamente. «La paziente - aggiunge - era stata solo “appoggiata“ in Ortopedia, ma veniva assistita dalla Medicina interna, dove purtroppo mancavano invece i posti letto».
Toccherà all’autopsia prevista per domani, chiarire almeno qualche particolare sulle cause del decesso.
La donna ha iniziato ad accusare problemi respiratori e forti dolori al braccio e alla gamba sinistra intorno alle 12 di sabato. Il figlio l’ha convinta a farsi portare al pronto soccorso del Santa Scolastica di Cassino affinché venisse visitata dai medici. A questo punto i racconti si fanno discordanti. Stando ai parenti Silvana Fionda sarebbe rimasta in attesa della visita fino alle 20, quando i medici hanno deciso di ricoverarla nel reparto di ortopedia. E mentre veniva trasferita avrebbe avuto l’infarto che l’ha stroncata. Erano le 23.
La denuncia dei familiari è scattata poco dopo e i militari dell’Arma sono andati in ospedale dove hanno acquisito la cartella clinica.


«Ho appena parlato con il direttore dell’Asl di Frosinone, Carlo Mirabella, che stava rientrando da Cassino: è andato lì per attivare tutti gli strumenti che abbiamo per venire a conoscenza di quanto accaduto rispetto a questa tragica morte», assicura la governatrice del Lazio, Renata Polverini. «Mirabella mi aggiornerà man mano che avrà elementi - ha aggiunto la Polverini - per ora non me ne ha ancora comunicati».

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