Naque povero, per finanziarsi gli studi fece molti lavori umili. Eletto coi voti del popolo

Non fece neanche in tempo a governare, James Garfield. La sua presidenza è la seconda più breve della storia degli Stati Uniti. Durò sette mesi, da marzo a settembre del 1881. A dirla tutta durò anche meno: dal 4 marzo al 2 luglio del 1881, giorno in cui uno psicopatico gli sparò sulla banchina della stazione ferroviaria di Washington. Garfield era in attesa del treno che l'avrebbe portato in visita a Orange. Charles Guiteau si avvicinò al presidente e gli sparò. Il killer rivendicava il diritto di essere nominato console a Parigi, cosa che ovviamente il presidente non aveva fatto. Ferito, ma non in immediato pericolo di vita, Garfield fu soccorso. Ecco, ad ucciderlo, qualche mese più tardi, sarebbero state proprio le cure: la scarsa igiene e i grossolani tentativi di estrarre i proiettili dal corpo del presidente provocarono una infezione che lo portò alla morte il 19 settembre del 1881. Da allora, e per tutta la storia americana successiva, Garfield fu conosciuto come il presidente dei «Duecento giorni».
Veniva dall'Ohio e ovviamente né lui, né nessuno poteva prevedere che molti anni dopo il suo Stato sarebbe diventato il centro del centro del centro dell'America elettorale: oggi, infatti, nessun candidato riesce ad arrivare alla Casa Bianca senza vincere in Ohio.
Figlio di una famiglia poverissima e orfano di padre prima di compiere due anni, nella prima parte della giovinezza Garfield fece molti lavori umili per mantenersi: le cronache della sua elezione ricordano con un po' di disprezzo che aveva fatto il carpentiere e il barcaiolo. Lavorava e studiava: entrò in un seminario e appena completato il ciclo di studi cominciò a fare l'insegnante. Soldato di carriera (fino a diventare generale) durante la Guerra civile, ottenne la prima elezione a una carica pubblica poco più che trentenne: fu un gioco, o quasi, una specie di scommessa con un suo amico che lo spinse a provare un'avventura nella quale Garfield neanche credeva. Per caso arrivò anche la candidatura alla presidenza: nel 1880, il Partito repubblicano era impantanato alla ricerca del candidato giusto per conquistare la Casa Bianca.

Nacque una sfida interna tra fazioni dalla quale emerse incredibilmente l'unico che nessuno aveva preso in considerazione prima: questo deputato della Camera dei rappresentanti stimato da Lincoln per la sua intelligenza e la sua voglia di dire la sua. Garfield vinse con i voti dell'America rurale. Vinse e prese Washington. Per poco.

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