Nathan, il genio che la famiglia aveva snobbato

MÈ morto a novantaquattro anni, negli Stati Uniti. Era «solo» un erede dei fondatori dell’azienda di calzature di famiglia, la Clarks. Ma lui, Nathan Clark, ha inventato un mito: perché è stato l’ideatore della scarpa del deserto, qualcosa che ai piedi ha fatto non solo moda, ma storia. Anche se quando presentò il «Desert Boot» al mondo nel 1949, Clark aveva semplicemente progettato uno stivaletto come quelli che i militari nell’Esercito indossavano in Birmania, una calzatura in camoscio molto comoda con la suola di gomma fabbricata nei bazar del Cairo. Nathan portò i disegni dei suoi «Desert Boot» nell’azienda fondata a Street, nel Somerset, negli anni venti dell’Ottocento dai suoi antenati quaccheri James e Cyrus Clark, ma si sentì rispondere che quel modello «non sarebbe mai stato venduto».
Poco profetici. Da allora dodici milioni di scarpe del deserto sono state comprate da persone di ogni luogo ed età. Oltre che imitate a più non posso. Nathan Clark aveva studiato alla progressista Odenwaldschule in Germania prima di andare a Oxford: era radicale per formazione e per spirito, quindi ai tempi del Maggio francese si entusiasmò nel vedere le sue scarpe ai piedi dei ragazzi che manifestavano sulle barricate parigine nel Sessantotto. Il no dell’azienda infatti non aveva scoraggiato Nathan: rientrato in patria dopo la guerra, Clark realizzò un prototipo per conto suo e lo presentò alla Chicago Shoe Fair. In America, grazie a un servizio illustrato su Esquire, fu un successo istantaneo, che contagiò dopo poco anche l’Europa. Grazie anche alle tante celebrità che le hanno amate da un’epoca all’altra. I «Desert Boot» sono entrati nel 2009 tra «le cinquanta scarpe che hanno cambiato il mondo» del Museo del Design. Oggi le scarpe del deserto sono prodotte in Vietnam, Cina e Brasile, ma l’azienda di Street resta di famiglia.


Clark è morto a New York, la città dove aveva passato gli ultimi anni in una casa di Gramercy Park con vista sul parco. Ultimamente pare girasse sorretto da due bastoni, a un piede una Desert Boot, all’altro un Chupplee, il sandalo ispirato alle calzature Pashtun da lui introdotto nell’universo Clarks.

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