Nel cassetto della Camera 5 disegni di legge

Sono cinque le proposte di legge presentate alla Camera sulle unioni omosessuali, ma solo una prevede il matrimonio gay: quella presentata da Anna Paola Concia, deputata del pd, sposatasi in Germania con la fotografa tedesca Ricarda Trautmann e paladina della causa omosex in Parlamento (nella foto). Le altre (due della stessa Concia, una della radicale Rita Bernardini e una dell’Idv) scelgono la strada più «soft» delle unioni civili e dei Pacs. Ma tutte hanno avuto lo stesso destino: restare sempre fuori dall’ordine del giorno della commissione Giustizia. «Il matrimonio può essere contratto tra persone di sesso diverso o dello stesso sesso con i medesimi requisiti ed effetti», proclama il primo articolo della proposta di legge della Concia, con tutto quel che consegue in termini di adozioni, eredità, assistenza, divorzio, diritto agli alimenti ecc. Per il movimento gay, è l’obiettivo massimo, ma fin qui è restato nel libro dei sogni. Un’alternativa meno impegnativa è quella delle unioni civili, anche se le differenze rispetto al matrimonio gay riguardano più la forma che la sostanza. Le unioni civili, nella proposta di Concia, si avvicinano moltissimo al matrimonio: stessi diritti e doveri, stesse norme in materia di successione. Tutte le disposizioni relative al matrimonio civile vengono trasferite alle unioni civili. Unica differenza, le adozioni, che nella proposta di Concia non vengono previste. Più articolata la strada proposta dai radicali: ai partner, una volta detto il fatidico sì, viene data ai coniugi la facoltà di disciplinare gli aspetti patrimoniali della loro convivenza. In caso di morte di uno dei due partner, l’altro ha diritto all’eredità negli stessi termini del coniuge di un matrimonio eterosessuale.

Idem per la pensione: il partner che rimane vedovo ha diritto alla pensione di reversibilità e, se la coppia viveva in affitto, ha diritto a restare nell’ abitazione subentrando nel contratto di locazione. A differenza della proposta Concia, i radicali prevedono il diritto dei partner dell’unione di adottare figli.

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