Nel Pd si gioca al dopo regionali, «fuori Marta, dentro la Balzani»

Fantapolitica o verità? Le voci si rincorrono. Sono più di una e arrivano da fonti diverse. Creare un asse tra Claudio Burlando e Marta Vincenzi è impossibile, e una parte del Pd che sta già pensando al dopo regionali. Nel caso in cui l’attuale governatore riuscisse a vincere la contesa con Sandro Biasotti c’è chi pensa che potrebbe essere il momento di tornare al voto anche a Genova città.
Super Marta contro tutti, alleati di altri partiti e un pezzo consistente dei democratici. La decisione di schierarsi al congresso con la mozione Marino non c’entra. I mal di pancia interni fanno perno sulle scelte strategiche per la città, sulle indecisioni, sul rimandare temi nevralgici per il futuro di Genova. E qualcuno della vecchia guardia (chi era già presente con la gestione Pericu) non riesce a mandare troppo giù il fatto che l’attuale sindaco spesso giochi allo scarica barile facendo riferimento sempre a chi l’aveva preceduta sui tanti nodi in discussione non risolti prima del 2007. Così, con un Burlando ancora più forte di oggi, e con un centrosinistra che, vincendo in Regione si confermerebbe molto incisivo nel capoluogo ligure, nuove elezioni amministrative non spaventerebbero la sinistra. Il nome c’è e sarebbe caldeggiato proprio da Claudio Burlando e dall’assessore comunale ai lavori pubblici Mario Margini: Francesca Balzani. La giovane eurodeputata democratica, già assessore al bilancio della giunta Vincenzi e eletta con il pieno di voti lo scorso giugno, ha dimostrato di essere persona competente e di grande appeal. Pronta a dare una nuova immagine alla sinistra genovese.
In quest’ottica, oltre al corteggiamento dell’Udc che ne stava addirittura minando la permanenza nel Popolo della libertà, si leggerebbe la scelta del ministro allo sviluppo economico Claudio Scajola di candidare (con due anni e mezzo di anticipo rispetto alla naturale scadenza del ciclo amministrativo) il senatore Enrico Musso a sindaco di Genova per il centrodestra.

Stando alle voci, dopo l’investitura, Musso avrà da dimostrare nei prossimi mesi di essere il cavallo vincente, spendendosi anche vicino a Sandro Biasotti per dimostrare che in tandem si recuperano consensi anche sulla città.

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