da Agrigento
«I bambini con la pelle bianca possono entrare, quelli con la pelle scura devono pagare il biglietto». Sarebbe stata questa la risposta data a Gabriele Tramontana della Ziggurat di Palermo, associazione che si occupa di gestire alcuni laboratori ludico-manipolativi in quartieri a rischio. La comitiva composta da 38 bambini di età compresa tra i 6 e i 12 anni, era partita dal quartiere Ballarò del capoluogo siciliano in direzione Agrigento al fine di visitare la Valle dei templi.
Il ticket d'ingresso ai siti archeologici, è gratuito per i minori di 18 anni, purché appartenenti alla comunità europea. Una rigidissima addetta alla biglietteria pertanto ha applicato alla lettera la circolare della Regione Siciliana. «Ho fatto soltanto il mio dovere», si è limitata a dire l'impiegata della società che gestisce i biglietti d'ingresso alla Valle.
«Quindici dei bambini presenti avevano la pelle scura ma sono italiani - continua Tramontana - e dunque abbiamo cercato ugualmente di farli entrare gratuitamente, ma al continuo diniego, abbiamo deciso di rinunciare alla visita». Per l'ente Parco Valle dei Templi, l'addetta alla biglietteria ha agito secondo le norme dettate dalla Regione, anche se si sarebbe potuto ovviare al problema con una richiesta precisa dell'associazione qualche giorno prima. «Purtroppo la circolare parla chiaro e la biglietteria può richiedere la certificazione di nazionalità - dice Antonio Infantino dell'ente Parco - Se Ziggurat ci avesse fatto pervenire prima i nomi dei bambini avremmo potuto chiudere un occhio, come facciamo spesso in altri casi».
La società «I Luoghi dell'Arcadia» che gestisce il servizio di biglietteria ha preso posizione tramite il suo presidente Giovanni Alessi. «Ci addolora il fatto che, per una probabile negligenza degli organizzatori del Tour la città di Agrigento possa essere accusata di discriminazione. Gli organizzatori infatti, se avessero presentato regolare richiesta allEnte Parco, motivandola, sebbene accompagnassero ragazzi non appartenenti alla Comunità Europea avrebbero sicuramente ottenuto lesenzione dal pagamento del biglietto; si sottolinea peraltro come tali organizzatori non solo non hanno chiesto informazioni sulla situazione dei biglietti prima di organizzare il tour, ma hanno cercato, attraverso il facile e squallido tentativo di accusa di discriminazione razziale, di mascherare le proprie negligenze e responsabilità».
L'assessore regionale ai Beni Culturali, Lino Leanza è stato chiaro: «Il fatto è molto grave. Mi impegno, comunque, affinché nella prossima seduta del Consiglio del Parco venga proposta l'estensione dell'ingresso gratuito ai bambini e ai ragazzi fino ai 18 anni, comunitari ed extracomunitari».
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