Non è vergine, il marito la uccide Ma era solo una malformazione

La sposa aveva 17 anni, le è stato fatale un difetto congenito Eliminata con un colpo di pistola alla tempia nel nome di Allah

da Istanbul

L’hanno ammazzata perché non era vergine. Non sapendo che, per una malformazione anatomica che può capitare ad alcune donne, non lo era mai stata. Dilber Özer, 17 anni, è morta lo scorso 18 gennaio, uccisa dal un colpo di pistola alla testa. La ragazza era sposata da cinque mesi con Murat Kizilkan. La coppia aveva scelto di unirsi in matrimonio con il rito islamico, che non ha effetti civili per la legge turca.
I due vivevano a Siirt, nell’Est del Paese. Nella stessa casa abitavano la madre e il fratello di lui. Dapprima la famiglia dello sposo ha cercato di inscenare un suicidio da parte della ragazza. Ma il colpo è stato sparato con la mano destra, mentre Dilber e tutta la sua famiglia sono mancini. E poi la perizia balistica ha dimostrato che il proiettile è stato esploso da una distanza ben superiore a quella ravvicinata. Gli inquirenti adesso hanno messo sotto accusa il marito, Murat Kizilkan e il fratello Hüseyin. Sotto interrogatorio anche il fratello di Dilber che da tempo aveva promesso in sposa Dilber a Murat, nonostante la giovane non fosse d’accordo.
L’autopsia ha rivelato molti segni di percosse e soprattutto il motivo per cui Dilber è stata uccisa. La ragazza non era vergine. Non perché avesse contratto rapporti sessuali prima del matrimonio, ma perché era nata senza imene. Una cosa che può capitare alle donne in tutto il mondo, ma che nell’Est della Turchia, dove imperano preconcetti e ignoranza, è un’eventualità che non viene presa in considerazione. Così Murat, certo di aver sposato una donna disonorata, in nome di Allah l’ha uccisa. A confermare questa ipotesi ci sono anche le parole della madre della vittima. «Dopo poche settimane dal matrimonio - ha detto Ayse Özer - mia figlia veniva a casa nostra sempre piena di lividi. Mi diceva che suo marito minacciava in ogni momento di ammazzarla».


La parola ora spetta ai giudici e potrebbe essere anche più mite del previsto. Trattandosi di un matrimonio religioso e non riconosciuto non verranno applicate le norme della nuova legge contro le violenze domestiche sulle donne. Come ha deciso il Parlamento turco, in mezzo a mille polemiche.

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