Gerusalemme - Il candidato alla presidenza Usa Barack Obama, in visita a Gerusalemme, ha garantito il suo deciso sostegno a Israele, definendo lo Stato ebraico un "miracolo". Obama, che sta tentando di conquistare l’elettorato degli ebrei residenti negli Usa mostrando il suo impegno verso Israele, ha dichiarato ai giornalisti di voler dare il suo contributo al processo di pace in Medio Oriente.
Relazione speciale "Sono qui in visita per riaffermare la speciale relazione tra Israele e gli Stati Uniti, il mio fermo impegno alla sua sicurezza, e la mia speranza di poter agire come partner efficace, in qualità ... di senatore o di presidente, nel portare una pace più durevole nella regione", ha detto Obama.
Omaggio alla memoria dell'Olocausto Il senatore dell’Illinois, incontrando il presidente israeliano Shimon Peres, ha descritto Israele come un "miracolo che è fiorito" dalla sua fondazione sessanta anni fa. Indossando una kippah - copricapo tradizionale tradizionale ebraico - Obama ha poi depositato una corona di fiori bianchi al museo di Yad Vashem dedicato alla memoria dell’Olocausto. "Facciamo in modo che i nostri figli vengano qui e conoscano la storia, così che possano aggiungere la loro voce al coro che invoca "mai più", ha scritto Obama sul libro di commenti dei visitatori del museo. Il candidato democratico ha incontrato il ministro della difesa Ehud Barak e il leader dell’opposizione Benjamin Netanyahu. Stasera.
Incontro coi leader palestinesi Nell’evitare che la sua visita nei territori occupati della Cisgiordania possa alienargli i voti degli ebrei statunitensi, Obama non ha diffuso alcun comunicato in seguito all’incontro di un’ora e mezza con il presidente Mahmoud Abbas e il primo ministro Salam Fayyad a Ramallah.
Niente negoziati con Hamas Obama ha detto di condividere la posizione di Israele contraria a negoziati col movimento islamico Hamas, al potere a Gaza. Il candidato democratico alla Casa Bianca ha detto inoltre di ritenere che vi sia "una finestra di opportunità".per arrivare alla pace tra israeliano e palestinesi e ha promesso di impegnarsi in questa direzione se sarà eletto.
Gerusalemme capitale "Non ho cambiato opinione, Gerusalemme sarà la capitale di Israele. È importante non dividere la città - ha aggiunto -. Ma questa è una questione che attiene allo statuto finale. Non è compito degli Stati Uniti decidere in proposito. La mia posizione è che gli Stati Uniti devono appoggiare gli sforzi delle parti per giungere a un’intesa".
La minaccia iraniana Il programma nucleare iraniano costituisce "una grave minaccia". Lo ha detto Obama in una conferenza stampa insieme al ministro degli Esteri, Tzipi Livni. Obama ha anche affermato che "il mondo deve evitare che l’Iran ottenga un arma nucleare" e la comunità internazionale deve agire con "bastone e carota" per persuadere Teheran a sospendere il suo programma di arricchimento dell’uranio.
Sanzioni più rigide "Gli iraniani devono capire che sia l’amministrazione Bush che, se sarà, quella di Obama, la preoccupazione è propria
degli Usa. Penso che per noi ci sia anche la possibilità di applicare sanzioni più rigide all’Iran ma anche di di migliorare la relazioni con la comunità internazionale nel momento in cui decidano di interrompere il nucleare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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