da Miami
«E dire che allinizio della carriera, ai tempi di Yuppies mi vergognavo a fare certi film», rivela Enrico Oldoini, regista e sceneggiatore di La fidanzata di papà. Oldoini è tornato al cinema quattro anni dopo la delusione di Tredici a tavola, che hanno visto in pochi, «dove però - confessa - ho lanciato Nicolas Vaporidis», oggi (temporaneo) idolo delle ragazzine. «Simona Ventura? Mi ha sorpreso, è molto brava. Io mi sono limitato a dirle: devi togliere». Nessun riferimento, ahinoi, ai vestiti, ma alla supereccitazione della conduttrice televisiva, «sempre troppo sopra le righe». «E devo dire - aggiunge soddisfatto - che ha imparato subito, cogliendo al volo la differenza tra tv e cinema». Ma ha un futuro Simona attrice? «Le doti le ha - replica Oldoini -, a patto che scelga: non può fare tante cose insieme». E Boldi? «Già Liliana Betti, a lungo assistente di Fellini, diceva: Boldi è tragico». Non nel senso che piacerebbe ai nemici dei cinepanettoni, bensì con riferimento alla sua maschera perfetta per il cinema drammatico. «Comunque è uno che può fare tutto», sostiene Oldoini, forte del suo glorioso passato in tv, il primo Don Matteo, i primi due Il giudice Mastrangelo, il primo Capri.
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