Il «padiglione» del Re è costato un milione

Di fronte al binario numero 21, affiancato dal marciapiedi Est, la Stazione Centrale di Milano nasconde lo spazio più bello e architettonicamente elegante: il Padiglione reale, ovvero la sala di attesa che era riservata al Re Vittorio Emanuele III e alla sua famiglia.
Il Re, che visse in anni precedenti allo sviluppo dell’aviazione civile, si spostava i treno, il «treno reale», appunto, tuttora esistente e ribattezzato treno presidenziale, a disposizione del presidente della Repubblica. Il Re arrivava in treno e, da lì, entrava nelle sue stanze, le quali hanno anche un’uscita verso la città in via Ferrante Aporti: qui l’edificio della stazione cambia stile, diventa più classico e magniloquente, si apre in un loggiato. Da qui il Re, nelle sue rare visite a Milano, entrava in città.
Nel 2007 questo gioiello è stato re-inaugurato dopo il restauro. Si tratta di un esempio intatto di Art Decò a Milano, e come tale è stato trattato con la massima delicatezza. Ha comportato dodici mesi di lavoro e un investimento da parte di Grandi Stazioni di oltre un milione di euro. Il complesso di sale e scaloni è affascinante, e si deve alla stessa matita dell’architetto Ulisse Stacchini, il progettista della Centrale.

Lampadari di cristallo, poltroncine rivestite di seta azzurra (il colore dei Savoia), fontana di porfido, specchiere. E poi, lo splendido parquet intarsiato, gli alti vasi di marmo verde. Grandi Stazioni ha eseguito un restauro conservativo, rispettando il più possibile i materiali originali.

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