Il padre di Jackson denuncia: "Potrebbe essere un omicidio"

Los Angeles- Continua la polemica sulla morte di Michael Jackson. Questa volta a parlare è suo padre che, in un'intervista video rilasciata all'Abc (guarda) parla addirittura dell'ipotesi omicidio. "Non potevo credere a quello che stava accadendo a Michael", ha detto Joe Jackson, raccontando dei momenti in cui il figlio veniva trasportato in ospedale, "credo che sia stato un omicidio".

Ipotesi omicidio anche per il capo della polizia E anche il capo della polizia di Los Angeles non ha scartato l’ipotesi che Jackson sia stato assassinato. In una intervista alla Cnn, William Bratton ha spiegato che l’ipotesi resterà in piedi fino a quando ci saranno i risultati dell’autopsia, tra circa due settimane. "Abbiamo a che fare con un omicidio? Abbiamo a che fare con un incidente da overdose? Aspettiamo i risultati degli esami tossicologici e sulla base di quelli avremo un’idea". Al momento le indagini sono concentrate sui farmaci che il cantante assumeva. Il sito tmz.com ha rivelato che il dermatologo e amico di sempre del re del pop, Arnold Klein, ha ammesso di aver somministrato al Jackson dosi di Demerol.

Il dermatologo, Demerol per calmarlo "Di tanto in tanto gli ho procurato il Demerol per calmarlo ma, quando ho capito che ne era dipendente, l’ho messo in guardia sui suoi effetti e lui mi promise che avrebbe smesso" ha spiegato. Klein ha anche rivelato che altri medici procuravano il farmaco al cantante per aiutarlo a dormire durante il suo ultimo tour in Germania.

I figli del cantante non sarebbero i suoi Novità piccanti anche sul conto dello stesso dermatologo: sospettato di essere il padre biologico dei figli del cantante, Prince Michael, 12 anni, e Paris, 11, ha ammesso di aver fatto una donazione alla banca dello sperma.

Lui stesso ha precisato di non sapere se i bambini sono stati effettivamente concepiti con il suo seme. La madre dei ragazzi, Debbie Rowe, era l’infermiera del dermatologo che ha curato il cantante per vent’anni. Jackson l’ha sposata nel 1996, per divorziare nel 1999 e liquidarla con una buonuscita milionaria.