Papa: "Famiglie a rischio anche per colpa della crisi"

Il Pontefice a San Marino ricorda come la precarietà dei giovani comporti legami più fragili che mettono a repentaglio la fede

Papa: "Famiglie a rischio 
anche per colpa della crisi"

San Marino - Come l’intera penisola italiana e tutta l’Europa, la piccola Repubblica di San Marino è chiamata a "confrontarsi con profonde e rapide trasformazioni culturali, sociali, economiche, politiche, che hanno determinato nuovi orientamenti e modificato mentalità, costumi e sensibilità". Ed "anche qui come altrove, non mancano difficoltà e ostacoli, dovuti soprattutto a modelli edonistici che ottenebrano la mente e rischiano di annullare ogni moralità". Lo sottolinea Benedetto XVI nell’omelia della messa celebrata questa mattina nello stadio di Serravalle, gremito dalla popolazione del piccolo Stato. "Si è insinuata - ha osservato il Papa - la tentazione di ritenere che la ricchezza dell’uomo non sia la fede, ma il suo potere personale e sociale, la sua intelligenza, la sua cultura e la sua capacità di manipolazione scientifica, tecnologica e sociale della realtà. Così, anche in queste terre, si è iniziato a sostituire la fede e i valori cristiani con presunte ricchezze, che si rivelano, alla fine, inconsistenti e incapaci di reggere la grande promessa del vero, del bene, del bello e del giusto che per secoli i vostri avi hanno identificato con l’esperienza della fede".

La crisi economica Tra le ombre della società attuale, Papa Ratzinger ha ricordato anche "la crisi di non poche famiglie, aggravata dalla diffusa fragilità psicologica e spirituale dei coniugi, come pure la fatica sperimentata da molti educatori nell’ottenere continuità formativa nei giovani, condizionati da molteplici precarietà, prima fra tutte quella del ruolo sociale e della possibilità lavorativa".

L'aiuto ai rifugiati A San Marino, ha continuato il Papa, "la varietà delle diverse etnie - romani, goti e poi longobardi - che entravano in contatto tra loro, qualche volta anche in modo molto conflittuale, trovarono nel comune riferimento alla fede un fattore potente di edificazione etica, culturale, sociale e, in qualche modo, politica". Da questo patrimonio comune si è sviluppato "un progetto di civilizzazione e a ragione, dunque, si può dire che la ricchezza di questo popolo è stata ed è la fede, e che questa fede ha creato una civiltà veramente unica". Bendetto XVI ha quindi lanciato un appello affinchè "le autorità civili ed ogni persona di buona volontà" si impegnino "a garantire accoglienza e degne condizioni di vita ai rifugiati, in attesa che possano ritornare in Patria liberamente e in sicurezza".

Il Papa ha voluto infatti ricordare che "domani ricorre la Giornata Mondiale del Rifugiato e in tale circostanza, quest’anno si celebra il sessantesimo anniversario dell’adozione della Convenzione internazionale che tutela quanti sono perseguitati e costretti a fuggire dai propri Paesi".

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