Per Pasqua è la vacanza la vera ricetta anti crisi

Per Pasqua è la vacanza la vera ricetta anti crisi

Più che l’albergo di lusso attrae l’hotel di charme, spesso e volentieri accompagnato dal ristorantino gourmet. È l’accoglienza tessuta dai rapporti personali, è il comfort del sentirti a casa ma riverito, è il gusto per l’art de vivre in un’atmosfera unica, ricca di storia. Eccola qui l’Hospitaly anti-crisi. Quella che fattura senza perdite. L’associazione Relais & Châteaux - che riunisce 520 hotel di charme nel mondo e ristoranti gourmet in 60 Paesi - ha chiuso il 2011 con un fatturato di 1.457 milioni di euro, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente. Le prenotazioni hanno registrato un incremento del 4,1% con un prezzo medio di 314 euro per prenotazione e una durata media di 2,4 notti. Positivo anche il trend degli associati italiani, entrate pari a 93 milioni di euro, +7,7% rispetto al 2010. L’aumento è dovuto a un +5,7% dei pernottamenti e +2% dei coperti dei Grands Chefs Relais & Château sull’anno precedente. Chi è il cliente tipo? Ha 47 anni, si muove nel tempo libero (81,8%) è italiano nel 33% dei casi, americano o canadese nel 13,2%. L’incremento dell 0,6% è dipeso dai mercati dell’America Latina e Russia e Est Europa. Ha sottolienato Jaume Tàpies, presidente internazionale di Relais & Châteaux: «Sono dati molto positivi dipesi soprattutto dal fatto che la nostra è un’associazione di hotel di charme e ristoranti gourmet di per sè diversa dalle altre associazioni alberghiere proprio per l’alta differenziazione e il fascino di ogni singola dimora».

Quest’anno si sono associate altre sette dimore italiane (in totale sono 45): Palazzo Manfredi e Regina Hotel Baglioni di Roma, il Bellevue Syrene 1820 di Sorrento, La Peschiere di Monopoli e i due Grand Chefs del Combal.Zero di Rivoli e della moresca Villa Crespi, a Orta San Giulio in Piemonte. Lo chef Antonio Guida de il Pellicano, già dimora Relais & Châteaux, è stato accolto tra i grandi chef associati.

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