«Perso il lavoro, perso tutto viviamo senza luce e acqua»

Giuseppe e Mariana vivono in una roulotte sul lungomare di Ostia, vicino Roma. Lui, di Caserta, ha 57 anni; lei, di origine romena, 52, è cardiopatica. Né lui né lei lavorano, solo qualche piccolo lavoro saltuario per Giuseppe - guardiano notturno sulle spiagge o lavoretti in giardino - ma del tutto insufficiente per vivere dignitosamente; la coppia sopravvive coi pacchi alimentari offerti dalla parrocchia. È una storia di forte indigenza quella dei due coniugi, insieme da cinque anni; entrambi al secondo matrimonio e già nonni dai figli della prima unione. «La roulotte ci è stata regalata dalla Comunità di Sant’Egidio - racconta Giuseppe Palmigiano -, prima abbiamo vissuto in un’altra roulotte in affitto, pagavo 100 euro al mese, e poi in un’auto per 5-6 mesi. Da qualche mese abbiamo questa nuova casa». Secondo l’Istat, sono oltre 71 mila le famiglie che vivono in abitazioni di fortuna, baracche e roulotte. Ma Giuseppe e Mariana non sono conteggiati nei dati: «Non sapevamo del censimento. Io la residenza ce l’ho ancora a Caserta». In roulotte «si vive molto male. Non c’è né acqua né corrente né riscaldamento.

Viviamo come barboni».Giuseppe conosce altre famiglie nelle stesse loro condizioni, alcune con figli. Nuclei familiari ben noti dalla Fiopsd, la Federazione che raggruppa le associazioni che si occupano dei senza fissa dimora.

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