«Più occupazione con le Agenzie per il Lavoro»

Il mercato della somministrazione in Italia è un mercato, se vogliamo, recente e molto reattivo e innovativo. Quali sono le caratteristiche di questo scenario?
«L'introduzione del lavoro somministrato in Italia - risponde Marco Vittorelli, presidente Openjob e Metis - è datata 1997, anno segnato dall'approvazione della Legge Treu, che nel 2012 festeggerà il suo 15° anniversario. La regolamentazione del neonato mercato della somministrazione incontra poi un nuovo, significativo punto di svolta e di allineamento con il resto d'Europa grazie alla Legge Biagi del 2003. Da allora, le Agenzie per il Lavoro in Italia hanno fatto molta strada: dal 1997 al 2008, infatti, lo sviluppo del comparto è stato progressivo e ha fatto registrare una crescita costante. Poi è arrivata la crisi, nel 2009, a fare da spartiacque: l'inflessione del mercato è stata decisa - e ha fatto paura - ma ciò non ha impedito al mercato della somministrazione di riprendersi e di farlo decisamente in fretta. Ed è proprio durante questo processo di risalita ancora oggi in atto che gli operatori del settore si sono rimessi in gioco con immensa energia. In questo delicato momento le Agenzie per il Lavoro hanno dimostrato una reattività incredibile, promuovendo il lavoro somministrato e dimostrando che tale strumento può essere un fattore determinante della ripresa dell'occupazione nel nostro Paese».
Quali sono le previsioni di mercato in Italia?
«I dati più recenti mostrano nei primi 6-8 mesi del 2011 una crescita del mercato della somministrazione del lavoro di oltre il 20 % rispetto allo scorso anno. I risultati raggiunti premiano sicuramente gli sforzi messi in atto da tutte le aziende del comparto per rispondere adeguatamente alle esigenze mutevoli dei singoli settori e dei singoli clienti. Una previsione per il settore specifico deve certamente prendere in considerazione l'andamento generale dell'economia. Nonostante le attuali incertezze e salvo ulteriori avvenimenti negativi l'attuale andamento ci permette di guardare al 2012 con moderato ottimismo».
Come fa e su cosa punta un player italiano come il vostro per emergere su un mercato ad alta penetrazione internazionale?
«Openjob da sempre ha come principale target le Pmi italiane. Metis, dal canto suo, storicamente ha lavorato a stretto contatto con clientela di medie e grandi dimensioni. Entrambe le società sono sinonimo di elevato livello qualitativo dei servizi offerti e di forte customizzazione, grazie alle Divisioni specializzate, dalla sanità alla banca&finanza all'industriale, fino alla ricerca e selezione. La recente aggregazione delle due agenzie per il lavoro - avvenuta il 14 marzo scorso - ha permesso di “combinare” in maniera efficace l'esperienza peculiare di ciascuna delle due aziende, elevando l'expertise ad ogni ambito professionale e tipologia di clientela. Inoltre, la maggiore capillarità raggiunta, con oltre 150 filiali dislocate sul territorio, ha permesso di migliorare notevolmente la capacità di intercettare con prontezza i mutamenti delle esigenze di ciascun settore e ambito territoriale. L'unione fa la forza, dunque, più che mai in un mercato caratterizzato dai grandi volumi come quello della somministrazione. Openjob e Metis oggi, insieme, rappresentano una quota di mercato vicina al 10%, oltre ad essere diventate il secondo player italiano del settore».
I lavoratori da questo punto di vista hanno dei benefici a iscriversi a un'Agenzia per il Lavoro?
«È ormai noto che le Apl in questi ultimi anni siano divenute uno dei più efficaci, se non il più efficace, crocevia dell'incontro tra domanda e offerta di impiego, con l'indubbio merito di avere una fortissima impronta di legalità e tutela del lavoratore, oltre a rappresentare la naturale contrapposizione a qualunque forma di “lavoro sommerso”. Infatti, la normativa italiana prevede che le tutele di cui gode il lavoratore somministrato siano identiche a quelle di cui beneficia un lavoratore dipendente assunto direttamente dall'azienda. In particolare, la somministrazione rappresenta la strada maestra che conduce a un inserimento qualificato nel mondo del lavoro, anche alla luce dei grossi investimenti fatti dalle Apl nell'ambito della formazione professionale in collaborazione con FormaTemp.

I fondi per la formazione sono per le Apl un utilissimo strumento per promuovere sia l'ingresso dei giovani alla loro prima esperienza di lavoro che, nelle fasi di transizione della vita lavorativa, per favorire il reinserimento di lavoratori già precedentemente occupati».

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