Piccini (Unicredit): «Più consapevolezza sul sistema finanza»

Lo sviluppo economico di un Paese passa anche attraverso la crescita della consapevolezza e dell'alfabetizzazione finanziaria della propria popolazione. A sostenerlo sul nuovo numero di Dossier, in edicola con il Giornale, è Gabriele Piccini, country chairman di Unicredit. Le famiglie italiane, nonostante la progressiva erosione avvenuta in concomitanza con la crisi degli ultimi anni, presentano un saggio di risparmio lordo ancora in linea con quelli delle principali economie sviluppate.
«Per dare un'idea - spiega Gabriele Piccini - a fine 2011 il saggio di risparmio in Italia era pari al 12%, mentre quelli della Germania e del Regno Unito, rispettivamente la nazione che ha presentato nel 2011 il saggio di risparmio lordo più elevato e quella con il dato più basso, si attestavano al 16,5% e al 7,7%».
Secondo il manager di Unicredit, una più diffusa consapevolezza dei temi finanziari potrebbe contribuire a risolvere molti problemi. «Le decisioni cui oggi sono tenuti consumatori e imprese richiedono competenze maggiori rispetto al passato per realizzare scelte economiche consapevoli e sostenibili - spiega -. Come testimoniano i dati del World competitiveness index, recentemente diffusi dall'Abi, l'Italia si colloca al quarantaquattresimo posto per la diffusione dell'educazione finanziaria, l'ultimo tra gli Stati membri del G8. Lo sviluppo economico di un Paese passa, invece, anche attraverso una crescita della consapevolezza e dell'alfabetizzazione finanziaria della propria popolazione».


E in che modo le banche potrebbero indicare migliori soluzioni di risparmio? «Innanzitutto accompagnando e guidando la clientela verso scelte finanziarie consapevoli e congrue - sottolinea Piccini - Unicredit ha ideato e promosso a partire dal 2011 un programma di educazione bancaria e finanziaria ad hoc per diffondere a un pubblico sempre più ampio la conoscenza di materie finanziarie con un linguaggio semplice e di facile comprensione».

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