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«Piloti impiegati Lui saprà osare»

Monza. Se il motomondiale ha il dottor Costa, la F1 ha il dottor Riccardo Ceccarelli. «A livello fisico, Valentino non avrà problemi a guidare una F1 – dice – Gli basteranno pochi mesi per adattarsi. Il vero interrogativo è capire se ha talento. Perché, in gergo, noi parliamo del cosiddetto “mezzo secondo sul giro”: cioè la variabile che differenzia il fuoriclasse dal normale pilota. Se Valentino, nel corso dei test, dimostrasse di essere ben dentro questo parametro, allora vorrebbe dire che ha talento».
«Negli anni ho seguito anche diversi motociclisti e ho notato che l’approccio alle corse è diverso: prima del via, i piloti di F1 si preparano come andassero in ufficio, i centauri sembra che vadano sul patibolo. I primi hanno ormai rimosso il dolore e la possibilità di farsi male perché gli incidenti sono rari, i secondi ci convivono. So che Valentino, dopo i primi test, ha detto di essersi sentito prigioniero dentro l’abitacolo e che questo gli aveva dato insicurezza.

Ebbene: dopo che avrà subito i primi piccoli incidenti su una F1 e avrà metabolizzato che è molto meno pericolosa delle moto, allora avrà una marcia in più rispetto ai rivali: perché, abituato ai rischi delle moto, saprà sempre osare di più».

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