Bacchettate su bacchettate. Ce nè per il Comune di Milano, ma pure per la Provincia e per la Regione Lombardia. A salire e scendere ce nè per tutti gli enti locali, sui quali si è abbattuto limplacabile giudizio di Moodys.
L'agenzia di rating ha infatti annunciato l'abbassamento del giudizio relativo a parecchi enti locali di vari paesi d'Europa, primi fra tutti quelli ai quali aveva ridotto il «voto» tre giorni fa. Tra questi l'Italia, che ieri ha trascinato con sé la Regione Lombardia (insieme a Toscana, Umbria e Veneto) e, a cascata, Provincia e il Comune di Milano (in buona compagnia con quello di Firenze, la provincia di Torino e la città di Venezia).
La valutazione a lungo termine di Moody's scende di un posto per Lombardia (A1), la città e la provincia di Milano (A2). «Risulta a mio avviso troppo spesso penalizzante il giudizio emesso da talune società di rating nei confronti degli Enti locali, delle banche e degli Stati stessi», ha commentato il presidente della Provincia, Guido Podestà. «Viene alle volte il dubbio - ha proseguito Podestà - che talune valutazioni più che essere lo specchio della solidità e solvibilità dei soggetti esaminati appaiano piuttosto concause di situazioni di crisi».
Gli ha fatto eco lassessore al Bilancio del Comune Bruno Tabacci per il quale la mazzata di Moodys oltre a non sorprendere non comporterà neanche conseguenza. Bruno Tabacci ha fatto notare come «i mercati non abbiano dato unimportanza particolare agli ulteriori pronunciamenti delle agenzie di rating. Era già successo e la Borsa è stata positiva». Secondo Tabacci, quanto successo è la diretta dei giudizi sul Paese e, proprio guardando al lavoro «positivo» del Governo, ha spiegato che «i tassi del debito italiano sono calanti a breve» e che «la tendenza è che se lItalia va avanti con il risanamento, miglioreranno anche i giudizi sul Paese, sulle imprese e sugli Enti locali». Insomma nessuna sorpresa. E soprattutto niente panico.
«Il declassamento di Moodys è stato già scontato in precedenza con il giudizio sullItalia e i mercati hanno già reagito. Non ci sono conseguenze».
Si tratta di un ribassamento che, secondo Tabacci «ha già colpito e i mercati lhanno assorbito. Nel nostro Paese è in atto un risanamento da parte del governo. La tendenza generale non dipende dal loro giudizio, il mercato ha già dato segnali e lo spread è calato». Dunque «Non succede nulla». Per la mazzata di Moodys non ci saranno conseguenze per il debito «dato che - ha spiegato - i tassi sul debito italiano a breve sono calanti». «Mi pare - ha aggiunto - che il mercato non abbia dato importanza particolare agli ulteriori pronunciamenti delle agenzie di rating.
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