LA POLEMICA

Egregio Direttore,
le frasi e i giudizi che mi vengono attribuiti nell’articolo a firma di Adalberto Signore su alcune candidature del Pd sono semplicemente del tutto inventati. Avevo peraltro già smentito analoghe falsità rilanciate nei giorni scorsi da un’agenzia di stampa. Spero che una doppia smentita sia sufficiente a far cessare la disinformazione che il suo giornale pratica utilizzando in modo scorretto anche il mio nome.
Basterà seguire la mia campagna elettorale, in Toscana come in Veneto o in Lombardia, per verificare come ho sempre sottolineato l’importanza delle candidature di Massimo Calearo e Matteo Colaninno, due imprenditori che hanno accettato di mettersi in gioco in una sfida per la buona politica e il buon governo dell’Italia e che dimostrano la credibilità e la capacità di innovare della proposta del Pd.
Quanto al responsabile della mia segreteria politica, ribadisco che si tratta di un militante del Pd della Basilicata e che la sua candidatura alla Camera è frutto delle segnalazioni avanzate dai circoli della provincia di Matera. Si è autosospeso dall’incarico ed è il quarto della lista, senza alcuna possibilità di essere eletto.
Ricordo, inoltre, che con la vittoria del 2006 passarono solo i primi tre candidati e prima di lui c’è l’esponente radicale che aveva protestato ritenendo a rischio quella collocazione. Più che un segno del degrado della politica la sua presenza è una testimonianza di servizio alla politica.

E non mi risulta che Lettieri sarebbe stato disponibile a correre in quella posizione.

Ministro delle Politiche per la Famiglia

Confermo quanto scritto, fino all'ultimo virgolettato pronunciato dal ministro.
(AdS)

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