Varese - È morto a Varese Giuseppe Zamberletti, il padre della protezione civile. Aveva 85 anni e da tempo era malato. Potrebbe essere definito il Bertolaso della Dc.
In occasione del terremoto del 1976 in Friuli, Zamberletti fu nominato commissario straordinario per assicurare il coordinamento dei soccorsi. Nel 1980, a seguito del terremoto abbattutosi sulla Campania e la Basilicata, la sua esperienza di commissario straordinario si ripete. L'esperienza maturata lo porta al convincimento che le calamità, sia naturali che legate all'attività dell'uomo, non possono essere fronteggiate soltanto con una attività di mero soccorso, ma possono essere previste, prevenute e mitigate nei loro effetti mediante l'operatività stabile di una struttura creata ad hoc. Così nel 1981 verrà incaricato dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, di predisporre, quale alto commissario, gli strumenti organizzativi della nuova protezione civile, e nel 1982, nominato ministro per il coordinamento della protezione civile, diventa capo del dipartimento appena creato. È stato parlamentare per diverse legislature: nel 1968 viene eletto, per la prima volta, alla Camera. Aveva 35 anni. Viene rieletto deputato nel 1972, e fa parte di molti governi da Moro a Andreotti, da Cossiga a Spadolini, fino a Craxi e Fanfani.
Il cordoglio del mondo della politica è trasversale da Zaia a Casini, dalla Casellati alla Raggi. «Ha dato all'Italia e al mondo un contributo fondamentale», scrive Rachele Silvestri portavoce del M5s alla Camera.
«Grazie per quello che hai fatto», il governatore del Friuli Massimiliano Fedriga. «Profondamente addolorato» anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. I funerali di Stato domani alle 10,30 nella Basilica di San Vittore a Varese.
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