Dalla Rai dei partiti a quella confessionale, nel nome dell'Islam. E col placet del vicepresidente della commissione di vigilanza Rai, il senatore del Pd Francesco Verducci. Intervistato da Klaus Davi su youtube per KlausCondicio , il presidente dell'Unione delle Comunità islamiche d'Italia, Izzeddin Elzir, chiede a gran voce più giornalisti e conduttori di fede musulmana nella tv pubblica, oltre a un palinsesto con contenuti sull'Islam. «Sappiamo i mali che ci sono in Rai - spiega il presidente dell'Ucoii - con un servizio pubblico che in realtà non è pubblico ma è diviso tra i partiti politici, mentre dovrebbe essere un servizio per tutto il popolo italiano. Ora il governo parla di cambiare le regole per la Rai, e speriamo ci sia anche spazio per altri fedi religiose: noi sappiamo come musulmani che rappresentiamo una bella fetta della società italiana, ma non solo non abbiamo giornalisti all'interno, ma non abbiamo nemmeno un programma di venti minuti o mezz'ora che parli tramite noi della nostra fede. Perché sentiamo sempre che qualcuno parla dell'Islam, ma mai un musulmano, italiano, che parla dell'Islam».
A introdurre il tema è stato Klaus Davi, dopo che Elzir aveva detto che i musulmani sono già presenti sia nelle forze dell'ordine che tra i militari italiani, chiedendo al presidente Ucoii, che è l'imam di Firenze, se volesse una maggiore presenza di giornalisti e conduttori islamici nella Rai, sulla falsariga di quanto avviene in Francia, Germania e Stati Uniti. Elzir ha colto l'assist: «Credo che avere conduttori, giornalisti e persone di fede islamica, certamente trasmette ai musulmani che fanno parte integrante del tessuto sociale». E anche se «per essere onesti» la presenza di musulmani in Italia è più recente rispetto a Francia e Germania, «la mia preghiera - ha aggiunto Elzir - per chi ne ha la possibilità è di assumere (in Rai, ndr) persone di tutte le fedi religiose, una ricchezza e una risorsa per tutti».
E anche un modo di «rappresentare i musulmani che sono in Italia e che pagano il canone», ha incalzato Klaus Davi, trovando d'accordo «al cento per cento» il presidente Ucoii. Che ha aggiunto come «oltre a questo purtroppo oggi vediamo diverse nostre denunce della nostra comunità, come una donna a cui è stato negato l'affitto perché aveva il velo, e siamo un po' indietro su questo, dobbiamo lavorarci». E pazienza se poi, in realtà, proprio su questa vicenda di cronaca - l'affitto negato a una coppia italiana di musulmani residenti a Bologna - addirittura il Tg1 lo scorso 11 marzo abbia dedicato un servizio.
Ma l'obiettivo delle comunità islamiche italiane, domanda Klaus Davi, è forse «che arrivi presto una Lilli Gruber musulmana»?. «Con piacere - replica Elzir - è una grande giornalista. Però credo che abbiamo diversi ragazzi che hanno la capacità di presentare, partecipare e dare un contributo positivo per normalizzare» e per favorire l'integrazione.
Le aspirazioni dell'Ucoii su assunzioni in Rai basate anche sul credo religioso vengono raccolte dal vicepresidente della commissione di vigilanza Rai Verducci, intervenuto a KlausCondicio . Per il dem la Rai «deve raccontare il Paese, l'Italia, le sue voci molto più di quello che riesce a fare oggi».
L'esponente del Pd, bontà sua, esclude «corsie preferenziali nei concorsi» per gil islamici, tra l'altro «incostituzionali e discriminatorie». Ma concorda con l'Ucoii: in Rai servono «contenuti e linguaggi che raccontino la nostra comunità plurale», che rafforzino il «multiculturalismo».di Massimo Malpica
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